Feijóo contro Sánchez: è testa a testa per la maggioranza

martedì 1 agosto 2023


In Spagna, a una settimana dalle elezioni, non si è riuscito ad evitare il muro contro muro tra i due protagonisti della vita politica iberica: il trionfatore delle Politiche, il leader del Partito popolare (Pp) Alberto Núñez Feijóo e il presidente ad interim del Governo Pedro Sánchez, segretario del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe). In un video pubblicato sul suo account Twitter, il premier ha confermato di voler tentare il tutto per tutto per raggiungere una maggioranza parlamentare, nonostante la sostanziale parità tra le due coalizioni – il centrodestra e il centrosinistra – consegnata dalle urne. Entrambe le compagini contano 171 seggi, con la necessità di guadagnare gli ultimi cinque che restano per una maggioranza “confortevole” tra le formazioni indipendentiste, autonomiste e regionali. “È ora di tradurre questa maggioranza sociale in una maggioranza parlamentare al Congresso, ed è quello che faremo non appena le Cortes saranno costituite”, ha assicurato Sanchez, chiudendo però la porta in faccia all’invito di Feijóo per incontrarsi ed evitare la situazione di stallo che si è appunto creata, che potrebbe anche portare all’ingovernabilità di un Paese che deve rispettare le scadenze del Pnrr e gli impegni della presidenza di turno dell’Unione europea.

La risposta del leader del Pp, non si è fatta attendere. Ricordando al suo rivale la vittoria alle elezioni di una settimana fa – i popolari hanno ottenuto 137 seggi contro i 121 dei socialisti, senza contare il loro strapotere locale e regionale guadagnato con le Amministrative – l’esponente del partito liberal-conservatore ha messo nero su bianco che non accetterà di “trasformare metà degli spagnoli in una minoranza”. “Emarginare milioni di cittadini – ha scritto a sua volta Feijóo su Twitter – non significa formare maggioranze, ma dividere il Paese”. Mentre avviene questo tira e molla tra Pp e Psoe, con i primi che chiedono ai secondi – che non demordono – il riconoscimento della loro vittoria alle Politiche, per gli esperti sta emergendo sempre di più che sarà il partito Junts, catalani e secessionisti, a fare l’ago della bilancia per formare il nuovo governo spagnolo. La compagine politica di Carles Puigdemont sarà il “tassello fondamentale” per spostare gli equilibri e sbloccare questa fase di stallo. In una lettera pubblicata dal quotidiano Ara, infatti, la dirigenza della Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc) ha chiesto a Junts di superare le divergenze politiche e “unire le forze” per permettere a Sánchez di governare altri quattro anni (con solo tre delle dieci maggiori città spagnole) e di non ritornare alle urne.


di Edoardo Falzon