Gli Stati Uniti hanno sanzionato il capo dell’intelligence serba Aleksandar Vulin

giovedì 13 luglio 2023


Martedì 11 luglio il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni al capo dell’Agenzia serba per la sicurezza e l’informazione Aleksandar Vulin, che in questo suo ruolo era uno stretto collaboratore del presidente Aleksandar Vučić. Washington ritiene che Vulin sia coinvolto in attività della criminalità organizzata transnazionale, nel traffico di droga e nell’abuso d’ufficio.

Negli Stati Uniti, Vulin è considerato uno degli istigatori della corruzione tra i funzionari governativi. Vulin ha usato i suoi poteri per sostenere la Russia, “facilitando le sue attività ostili che minano la sicurezza e la stabilità nei Balcani occidentali e fornendo alla Russia l’opportunità di aumentare ulteriormente la sua influenza nella regione”, ha affermato il Tesoro degli Stati Uniti.

Vulin è ritenuto “l’uomo di Mosca” all’interno della leadership serba. La sua nomina a capo dell’intelligence aveva precedentemente irritato l’opposizione filo-occidentale della Serbia ed è vista come l’ennesimo rifiuto delle richieste occidentali alla Serbia di allineare la sua politica estera con quella dell’Unione europea. Precondizione necessaria per ottenere l’adesione.

Negli anni passati, Vulin ha ampliato la cooperazione tra lo Stato maggiore russo e serbo, sviluppando persino un piano per un’operazione militare congiunta contro il Kosovo. Ed è anche il primo politico serbo che, nello status di ministro della Difesa nel dicembre 2020, ha proclamato ufficialmente il concetto di “mondo serbo”, simile al “mondo russo”, utilizzando la frase “proteggeremo tutti i serbi, ovunque vivano”.

A ottobre, Vulin ha affermato che la Serbia dovrebbe ammettere al più presto che “non vuole” essere nell’Ue e che “non vi appartiene”. L’11 luglio i parlamentari serbi hanno dato un altro segnale inquietante, votando le dimissioni del ministro dell'Economia, Rade Basta. Quest’ultimo è stato estromesso dal Governo, in quanto ha apertamente manifestato di essere un convinto sostenitore dell’imposizione di sanzioni contro la Russia.

L’ex ministro dell’Economia, dopo essere stato “defenestrato” dalla compagine governativa, ha annunciato la creazione del movimento European Way e ha assicurato ai suoi sostenitori che tale movimento diventerà un partito in grado di partecipare alle elezioni a tutti i livelli.

(*) Docente universitario di Diritto Internazionale e Normative sulle Sicurezza


di Renato Caputo (*)