La controffensiva ucraina: obiettivi e incognite

mercoledì 12 luglio 2023


Le forze ucraine stanno guadagnando terreno, ma la controffensiva ancora non ha raggiunto la sua fase decisiva. Per questo motivo è opportuno astenersi da dichiarazioni premature di successo o fallimento. Le truppe ucraine hanno sfondato le posizioni di combattimento iniziali lungo un’ampia parte del fronte, ma rimangono a una certa distanza dalla principale linea di difesa russa. Kyiv deve ancora impegnare il grosso delle proprie forze mentre i suoi elementi cercano di creare le condizioni per una svolta.

I combattimenti, probabilmente, diventeranno più duri man mano che le forze ucraine penetreranno più in profondità nelle difese russe e le linee di avanzamento ucraine diventeranno più prevedibili, poiché dovranno seguire le brecce create nei campi minati. A poco a poco che le truppe ucraine si spingeranno in avanti, potranno godere di una minore copertura aerea e probabilmente subiranno maggiori attacchi da parte delle forze dell’aviazione russa.

Date queste minacce, l’esercito ucraino sta attualmente cercando di ottenere tre obiettivi. In primo luogo, cerca di colpire i sistemi logistici, di comando e controllo, di ricognizione e di artiglieria russi. In secondo luogo, gli ucraini stanno cercando di indurre i russi a impegnare le proprie riserve, spostando le truppe dalla terza linea di difesa per rafforzare i settori sotto pressione. In terzo luogo, l’esercito ucraino sta cercando di creare un fronte lungo, allo scopo di mantenere un elevato grado di incertezza su dove verrà sferrato l’attacco principale, limitando – al contempo – la capacità dei russi di ammassare le unità in profondità.

A un certo punto, gli ucraini dovranno decidere dove impegnare le loro principali unità d’assalto e l’offensiva entrerà nella sua fase decisiva. Quando queste unità saranno impegnate, l’offensiva raggiungerà un punto di svolta. Kyiv deve modellare il campo di battaglia per massimizzare la probabilità di una violazione.

La variabile incerta nell’attuale offensiva è il morale russo. Se le unità russe saranno costrette a riposizionarsi, lo scarso addestramento e disciplina delle forze di Mosca potrebbe rendere la difesa scoordinata e suscettibile di collasso. Gli analisti dell’Istituto per lo Studio della Guerra (Isw) di Washington hanno calcolato che le forze di difesa ucraine, in cinque settimane di controffensiva, hanno liberato un’area vasta quanto quella che i russi avevano occupato in sei mesi. Secondo le stime dell’Isw, basate su propri dati di controllo del terreno, le forze ucraine avrebbero riconquistato circa 253 chilometri quadrati di territorio. Notano gli analisti statunitensi che, da inizio anno, le truppe russe avevano occupato un totale di circa 282 chilometri.

Il rapporto evidenzia che le forze di difesa ucraine, dal 10 luglio, avrebbero il controllo del fuoco su Bakhmut e sulle linee di comunicazione terrestri russe intorno alla città. Sia fonti ucraine che russe hanno indicato nei giorni scorsi che l’Ucraina sta guadagnando terreno nell’area di Bakhmut e sui suoi fianchi sud-occidentali, anche in ragione di specifiche caratteristiche del terreno che potrebbero dare alle forze ucraine un vantaggio di fuoco.

Il successo richiederà tempo. È fondamentale, tuttavia, che non vi sia alcuna diminuzione nel rafforzamento dei programmi di addestramento che consentono all’Ucraina di continuare a generare unità combattenti, o nella mobilitazione dell’industria della difesa per garantire l’approvvigionamento dell’esercito ucraino su una base sostenibile. Tematiche queste al centro del Vertice Nato di Vilnius. La variabile critica è convincere il Cremlino che anche se la sua sconfitta arriverà a tappe, sta arrivando.

(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza


di Renato Caputo (*)