Sconfitta clamorosa per Sánchez alle amministrative: elezioni anticipate

lunedì 29 maggio 2023


È stata un’ecatombe, anzi, per usare le parole di Javier Lamban – l’ex leader socialista dell’Aragona – uno tsunami, quello che si è abbattuto sul voto di domenica alle Amministrative in Spagna, a difetto del Psoe, il Partito socialista del premier Pedro Sánchez. La sinistra ha perso praticamente tutti i posti che contano nelle elezioni di questo weekend, tra cui la Comunità Valenciana, l’Extremadura e Siviglia. I socialisti si possono (relativamente) consolare guardando al risultato della Castilla-La Mancha, dove Emiliano Garcia-Page ha conservato la maggioranza assoluta. Sánchez, numeri alla mano, ha quindi convocato tramite un discorso in televisione le elezioni anticipate. L’annuncio a sorpresa è arrivato dal premier stesso, dopo aver comunicato al sovrano Filippo VI la sua decisione di “sciogliere il Parlamento e procedere alla convocazione di elezioni generali per domenica 23 luglio”.

Il Partito popolare (Pp), di orientamento liberale, ha battuto il Psoe su tutti i fronti, “rubando” ai socialisti sei dei nove governi regionali che guidavano e 15 dei 22 capoluoghi di provincia che, fino a ieri, erano gestiti dalla sinistra. Le Amministrative in Spagna potrebbero verosimilmente essere una copia in carta carbone delle Politiche, con un risultato che mette in pole position i Popolari.

“Abbiamo ottenuto una chiara vittoria e la Spagna ha mosso i primi passi verso una nuova era politica”, ha esultato il leader del Pp Alberto Nunez Feijoo. “Siamo di fronte a un’innegabile ondata di destra in Spagna guidata da Pp e Vox”, ha ammesso uno sconsolato Miguel Angel Revilla, che ha perso la carica di capo del governo regionale della Cantabria.

Vox è nato circa 10 anni fa dalla frangia più “estrema” dei liberali del Pp. Attualmente terzo partito in Parlamento, la compagine di Santiago Abascal punta a diventare un partner, adesso regionalmente e magari in futuro a livello nazionale, dei Popolari di Feijoo. Un’alleanza che probabilmente non vedrà luce a Madrid, dove l’astro nascente della politica iberica Isabel Díaz Ayuso alla provincia e José Luis Martínez-Almeida come sindaco hanno conquistato la maggioranza assoluta. Vox in questo caso è rimasto fuori dai giochi, con Psoe e Màs Madrid che hanno faticato molto e Podemos che è calato a picco.

Ayuso, spesso paragonata al governatore della Florida Ron DeSantis (candidato alle primarie dei Repubblicani), si è portata a casa 71 seggi – sei in più rispetto a quelli ottenuti nel maggio 2021 – e, forte del 47 per cento delle preferenze, governerà con la maggioranza assoluta. Lo slogan della 44enne di Madrid è chiaro: libertà. Una sola parola, efficace, ha guidato la politica del Pp a rilanciare gli ideali liberali di democrazia e identità occidentale, migliorando perfino il risultato delle scorse elezioni. Ora, l’obiettivo è rappresentato dalle Politiche di fine luglio.


di Zaccaria Trevi