Tunisia, attacco alla sinagoga di Djerba: morti e feriti

mercoledì 10 maggio 2023


Sono almeno cinque le vittime dell’attacco alla sinagoga El Ghriba di Djerba. Due fedeli che partecipavano a un pellegrinaggio sono rimasti uccisi in un assalto da parte di un gendarme che ha ucciso anche due colleghi prima di essere colpito a morte. Lo ha dichiarato il ministero degli Interni tunisino. Altre cinque persone, riferisce ancora il ministero, sono rimaste ferite.

La sinagoga, la più antica dell’Africa, era già stata presa di mira nel 2002 da un attentato suicida con un camion che aveva ucciso 21 persone.

L’attacco è avvenuto in due fasi, ha dichiarato il ministero in un comunicato. Il gendarme che ha sparato per primo ha ucciso uno dei suoi colleghi e ha preso le sue munizioni. Si è poi recato nell’area intorno alla sinagoga dove ha aperto il fuoco prima di essere ucciso.

Il ministero degli Esteri tunisino ha fatto sapere in un comunicato che due delle vittime sono “un tunisino di 30 anni e un francese di 42 anni”, senza fornire le loro identità. Le forze di sicurezza “hanno circondato la sinagoga e messo in sicurezza tutte le persone che si trovavano al suo interno e nelle vicinanze”, ha dichiarato il Ministero degli Interni. “Le indagini proseguono per chiarire i motivi di questo vile attacco”, ha aggiunto il ministero, rifiutando al momento di ipotizzare un movente terroristico.

“L’Imam Hassen Chalghoumi, membro del nostro Comitato scientifico e presidente della Conferenza degli Imam di Francia, era presente insieme a centinaia di ebrei e israeliani da tutto il mondo. Purtroppo le vittime del vile attacco sembrano essere quattro persone, due poliziotti e due turisti, nove i feriti. Siamo ancora una volta sconvolti e seriamente preoccupati per il degenerare del fondamentalismo islamico e del terrorismo, con continui attacchi a sinagoghe, comunità ebraiche e a chi combatte l’Islamismo come il nostro Imam. Ho raggiunto telefonicamente nella notte l’amico Chalghoumi che sta bene e si trova al sicuro. La nostra solidarietà alla Tunisia, a Israele e alla antica comunità ebraica tunisina. Il nostro cordoglio per le vittime”.

Così Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman.


di Domiziana Fabbri