Controffensiva ucraina, “in guerra la prima vittima è la verità”

lunedì 8 maggio 2023


Qual è la motivazione sottostante delle reiterate affermazioni fatte dagli ucraini e amplificate dai media sull’imminente controffensiva dell’esercito ucraino contro l’esercito d’occupazione russo? Ho un’autentica fobia per qualsiasi tipo di arma.  Appartengo, mio malgrado, a quelle generazioni che hanno dovuto subire il servizio militare di leva. Da “imboscato” sono riuscito a completare l’anno di coscrizione senza mai sparare neanche un colpo di fucile. Ricordo con sofferenza quell’anno interminabile di naia. È di tutta evidenza che non sono un esperto di strategia militare e quindi la mia opinione sulla guerra russo-ucraina sconta la mia manifesta incompetenza. Ciò premesso, non riesco a comprendere quale sia la strategia di comunicazione che gli ucraini hanno voluto veicolare, attraverso i media occidentali, nel significare le proprie intenzioni al nemico per operare una controffensiva volta alla riconquista dei territori occupati dall’esercito e dai mercenari dalla Federazione Russa.

Ero convinto, evidentemente sbagliando, che gli strateghi militari preparassero i loro piani nella più assoluta segretezza per non dare vantaggi al nemico. È da quest’inverno che l’esercito ucraino fa sapere al nemico, senza soluzione di continuità, che sta preparando il contrattacco per riconquistare i territori occupati e ripristinare la piena sovranità del governo ucraino. Il rinvio della offensiva sembrerebbe giustificato dalle condizioni del terreno di battaglia a causa del rigido inverno prima e adesso dalle piogge che limiterebbero la facilità di movimento dei blindati e delle truppe di resistenza giallo-azzurre. Tale sistema di comunicazione mi ricorda quegli sketch dove il comico chiede all’amico di trattenerlo altrimenti si comprometterebbe menando la controparte. Gli occupanti russi sono terrorizzati dai continui penultimatum della sempre imminente controffensiva?

Ogni giorno si celebrano i successi diplomatici del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in campo internazionale e le straordinarie capacità strategiche dei generali ucraini ai quali, lo stesso “leader di tutto il mondo libero”, è stato delegato il compito di vincere la guerra contro l’invasore. Per quanto riguarda l’autocrate russo, Vladimir Putin, abbiamo letto in questi lunghi mesi di guerra che era in fin di vita per malattie gravi e irreversibili. Che ha dei sosia che lo sostituiscono in eventi pubblici. Che è sempre in procinto di essere spodestato con un colpo di Stato. Gli economisti occidentali avevano previsto il crollo verticale dell’economia della Federazione Russa grazie alle sanzioni imposte dalle cancellerie dei Paesi occidentali. Sappiamo (sappiamo?) le perdite in vite umane dell’esercito russo, 100mila, e almeno 20mila nei primi mesi del 2023. Ignoriamo invece totalmente le perdite subite dall’esercito ucraino, ma conosciamo in tempo reale se ci sono stati vittime civili per i bombardamenti russi sulle città e sui villaggi della nazione invasa. Il principio base di una corretta informazione, anche per la guerra in Ucraina, dovrebbe essere quello di separare i fatti dalle opinioni.  Calza a pennello l’aforisma attribuito a Eschilo: “In guerra la prima vittima è la verità”.


di Antonio Giuseppe Di Natale