martedì 11 aprile 2023
Un fronte compatto, quello delle proteste. Ad Amsterdam si lamentano tutti, perché – come si suol dire – c’è chi la vuole cotta e chi cruda. L’argomento del contendere è il progetto del primo cittadino della capitale olandese, che vuole chiudere il quartiere a luci rosse, che si trova nel cuore della città, per sostituirlo con un centro erotico in periferia.
A scuotere la testa, da una parte, sono i residenti, che non vorrebbero vedere un “enorme bordello” a pochi passi dalle loro case. Dall’altra parte, poi, ci sono le sex worker, che a loro volta non intendono abbandonare le loro vetrine al neon.
Poi c’è il sindaco, Femke Halsema, che difende il proprio piano a spada tratta. Così si legge sul portale di SkyTg24: “Le prostitute temono di subire le conseguenze maggiori di un progetto volto a ridurre la criminalità e il turismo di massa nel centro della città. Il sindaco dice che siamo solo un’attrazione turistica e la gente viene per prenderci in giro e umiliarci”.
E ancora: “Halsema aveva ha avviato una operazione per far chiudere le vetrine a luci rosse alle 3 di mattina, e non più alle 6, a partire dal primo aprile scorso, suscitando un vespaio di polemiche. Le sex worker, infatti, temono di essere aggredite e rapinate in piena notte, una volta uscite dai locali di lavoro, piene di soldi e con la città tutta chiusa e dormiente”.
di Toni Forti