Taiwan ancora in ansia: esercito cinese alle porte

martedì 11 aprile 2023


All’indomani dell’esercitazione cinese nel mare di Taiwan, il ministero della Difesa dell’isola ha dichiarato di aver individuato nove navi da guerra e 26 aerei intorno al suo perimetro. Stamattina, Pechino ha “mobilitato l’aviazione militare e ha attraversato la linea mediana da nord, centro e sud”, ha affermato il ministero. Questo tratto convenzionale sta diventando una specie di Rubicone, che segna la “distanza di sicurezza” da mantenere per i due Paesi.

Sabato scorso, la Cina aveva inaugurato le 72 ore di esercitazioni di guerra intorno a Taiwan, ma oggi “ci sono ancora 8 navi che operano nelle acque che circondano” l’isola, e ha messo in guardia il ministero della Difesa in un comunicato, aggiungendo che chi di dovere sta monitorando attentamente la situazione. Dodici navi da guerra e 91 aerei di Pechino sono stati avvistati dalla Difesa nell’ultimo giorno (lunedì) della simulazione cinese, con ben 54 aerei – in totale – che avrebbero “invaso” lo spazio aereo di Taipei.

Pure i temibili caccia J15 dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) sono stati avvistati dalla Difesa di Taipei, e hanno fatto parte della formazione di aerei che hanno attraversato la linea che divide in due il mare di Taiwan. “Sebbene l’esercitazione militare cinese sia giunta al termine, la nostra squadra militare e di sicurezza nazionale continuerà a restare ai propri posti e a difendere il Paese”, ecco la posizione della Cina. L’esercito di Pechino ha annunciato, dopo tre giorni di attività, di aver “completato con successo” i compiti relativi alle esercitazioni chiamate Joint sword. Infine, il Comando orientale del Pla ha avvisato che le forze armate sono “pronte a combattere in qualsiasi momento”.

Per Tsai Ing-wen, presidente di Taiwan, “la Cina ha usato questo pretesto (le visite all’estero e negli Stati Uniti del capo di Stato, ndr) per avviare esercitazioni militari, creando instabilità nello Stretto di Taiwan. Questo non è un atteggiamento responsabile da parte di una Nazione importante in questa regione”.


di Domiziana Fabbri