Attentato a Tel Aviv, quando un giorno di leggerezza si trasforma in tragedia

domenica 9 aprile 2023


Sono le 8,20 di un comune sabato mattina. Televisioni e siti internet riportano la principale e tragica notizia del giorno: “Attentato a Tel Aviv: ucciso un turista italiano”. Apro i primi link, per poter capire meglio cosa sia accaduto e, accanto alla foto di una macchina accidentata, quella di una città devastata. I media parlano di un attentato terroristico che ha avuto luogo a Charles Clore Park, zona del lungomare della città, da parte di un uomo arabo-israeliano. Intorno alle 21,35 ora locale l’uomo ha investito un gruppo di passanti, maggiormente turisti. Secondo le prime ricostruzioni, l’attentatore, ucciso da un agente di polizia che si trovava poco lontano, si sarebbe prima scaraventato sulla folla per poi tentare di prendere un oggetto dall’abitacolo, rilevatosi poi una pistola giocattolo.

L’attentatore si chiamava Yousef Abu Jaber e abitava in una città israeliana a circa 15 chilometri da Tel Aviv. Aveva una moglie e cinque figlie e pare non avesse mai mostrato alcun segno di radicalizzazione o di appartenenza ideologica. La situazione del Paese viene descritta come critica da qualche giorno per via degli scontri verificatesi con alcuni fedeli palestinesi a Gerusalemme, aggrediti dalla polizia israeliana mentre si trovavano dentro la moschea di Al Aqsa, e dei reciproci bombardamenti in Libano e nella Striscia di Gaza.

A due ore dall’attentato il Magen David Adom, l’equivalente locale della Croce Rossa, precisa il suo bilancio: 1 morto e 7 feriti. Poi il volto e il nome del giovane concittadino deceduto. È Alessandro Parini. Il primo pensiero che elaboro è: non è possibile.

Continuo ad aprire ogni articolo che riporta la notizia: “In serata Alessandro Parini, avvocato 35enne di Roma, è rimasto vittima dell’attentato compiuto con un'auto lanciata sulla folla sul lungomare della città”.

Alessandro era un collega. Pur essendo, semplicemente una persona il cui percorso di vita si è incrociato al suo, conoscevo quel ragazzo. Abbiamo lavorato insieme, molti anni fa, ed era un giovane ragazzo all’inizio della sua carriera e con la grande passione per il diritto amministrativo.

È difficile credere che eventi del genere possano accadere, che la vita di un giovane possa spezzarsi in un giorno di spensieratezza. Eppure, la vita a quanto pare è anche questo.

2004, Madrid: una serie di bombe posizionate sui binari e sui treni regionali uccidono 192 persone.

2005, Londra: 4 attentati suicidi colpiscono tre diverse stazioni della metropolitana della capitale.

2014, Bruxelles: alla vigilia delle elezioni europee e legislative belghe, 4 persone sono uccise al Museo ebraico di Bruxelles.

2015, Parigi: due uomini armati, i fratelli Kouachi, francesi di origine algerina, attaccano la redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi, uccidendo 12 persone, mentre 130 morti rimangono senza vita in attentati multipli presso la sala concerti Bataclan e in diversi bar e ristoranti nel X e XI arrondissement della capitale.

2016, Bruxelles: 32 morti e 340 feriti a seguito dell’esplosione di due bombe all’aeroporto di Zaventem.

Qualsiasi sia la matrice degli attacchi la storia ancora una volta si ripete. Allora chiudo ogni articolo e ricordo Alessandro così come l’ho sempre ricordato: un ragazzo gentile e un avvocato brillante.


di Ilaria Cartigiano