Trump, riammesso su Facebook e Instagram dopo due anni

giovedì 26 gennaio 2023


Una barzelletta che sembra avviata alla conclusione. Meta decide di reintegrare Donald Trump. Entro qualche settimana, infatti, gli account Facebook e Instagram del tycoon torneranno operativi. E tutto avviene dopo due anni di sospensione.

Nick Clegg, presidente dei global affair di Meta, spiega: “In via generale, non vogliamo intralciare il dibattito sulle nostre piattaforme, soprattutto in un contesto di elezioni democratiche. Il pubblico deve essere in grado di ascoltare quello che i politici hanno da dire – il bello, il brutto e il cattivo – in modo da poter effettuare scelte informate ai seggi”.

Sempre Clegg specifica che la “sospensione” dell’ex presidente americano, dopo l’assalto al Congresso del gennaio 2021, è “stata una decisione straordinaria presa in circostanze straordinarie”. E che la riammissione “non vuol dire che non vi sono limiti a quello che si può dire sulla nostra piattaforma. Quando c’è un rischio chiaro di danni al mondo reale allora agiamo”.

Trump, nel frattempo, dice che il divieto rappresenta una “cosa che non sarebbe mai dovuta accadere a un presidente in carica”. Queste le sue parole vergate su Truth, il social creato dall’ex inquilino della Casa Bianca. E aggiunge che Facebook ha “perso miliardi di dollari di valore da quando il vostro presidente preferito, io, è stato defenestrato”. Da capire, ora, se Donald Trump tornerà sulle piattaforme Meta.

Intanto, Democratici e sinistra varia balzano sulla sedia. Non avendo di meglio da fare, non si capacitano della decisione presa da Meta. Al punto che il deputato democrat, Jan Schakowsy, come sottolineato da Politico, parla di una “decisione pericolosa”. Pericolosa? Già. Ma non si ferma qui. In una nota, evidenzia che il ripristino degli account Facebook e Instagram dell’ex presidente Trump “non farà che alimentare le fiamme dell’odio e della divisione che hanno portato a un’insurrezione”. E che “il ripristino degli account di Trump dimostra che non c’è un minimo a cui Mark Zuckerberg non si abbasserà per invertire le entrate in calo di Meta e la stagnante crescita dei consumatori, anche se ciò significa distruggere la nostra democrazia”.

Beh, dal tenore delle polemiche, escludendo di essere tornati nel periodo dell’Inquisizione, si può dire che la corsa alle Presidenziali statunitensi è iniziata.


di Alessandro Buchwald