Iran: all’80enne Gohar Eshghi il premio Valore coraggio

mercoledì 11 gennaio 2023


Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro delle Riforme, assegnerà il premio Valore coraggio all’ottantenne iraniana Gohar Eshghi, l’anziana che sfida il regime del suo Paese. La cerimonia è prevista in Campidoglio domani.

Gohar Eshghi, a fine ottobre, durante un video si è strappata il velo. Un gesto, questo, che si inquadra nell’ambito delle proteste divampate a seguito della morte di Mahsa Amini, la 22enne curda deceduta in custodia dopo essere stata arrestata dalla polizia morale, in quanto non avrebbe indossato correttamente il velo. Il riconoscimento per l’80enne, promosso dalla Fondazione Italia sostenibile, è una scultura naturale di travertino fossile e rappresenta la forza e l’indistruttibilità del gesto di coraggio. A riceverlo, per Gohar, sarà un’attivista iraniana che vive a Roma e porta avanti i rapporti con le militanti nel suo Paese, Parisa Nazari.

Gohar Eshghi, in un messaggio video, commenta: “Il regime iraniano ha preso in ostaggio il popolo, vi chiedo di dichiararlo al mondo! Più volte ho mandato messaggi ad Alì Khamenei, gli ho detto devi smetterla di uccidere i figli di questa Patria, devi avere paura della rabbia della gente. Un giorno tutta la rabbia che avete creato rovescerà il regime”.

Intanto, l’ufficio Relazioni con il Pubblico della Corte suprema iraniana rende noto che la condanna a morte di Mohammad Broghni, uno dei detenuti delle proteste in corso in Iran, verrà sospesa fino a quando non sarà presa una decisione circa la richiesta di nuovo processo. Questo quanto riportato dalla Bbc persian.

La situazione del Paese resta critica. Come già segnalato, oltre cento persone (109 per la precisione) – arrestate nel corso delle dimostrazioni anti-governative, che vanno avanti da quasi quattro – rischiano di essere condannate a morte oppure giustiziate, se la pena capitale è già stata emessa. La denuncia porta la firma di Iran Human Rights, ong con sede a Oslo. La stessa ong, allo stesso tempo, puntualizza che il numero potrebbe salire, dal momento che le autorità di Teheran starebbero effettuando pressione sulle famiglie dei condannati, affinché non rendano note le rispettive vicende. In base alle informazioni fornite da Iran Human Rights, la maggior parte delle persone avrebbero tra i 20 e i 30 anni. E alcune di loro sarebbero minorenni.


di Alessandro Buchwald