Sciopero di Natale: linea dura dell’Eliseo

venerdì 23 dicembre 2022


In Francia, a causa dello sciopero indetto dai controllori ferroviari, si attendono delle vacanze all’insegna dell’insicurezza. In risposta al caos trasporti, il presidente Emmanuel Macron vorrebbe far varare una legge per “garantire la continuità del servizio pubblico in ogni circostanza”, mentre il Governo ha intimato con vigore ai sindacati di rinunciare alla mobilitazione.

A Parigi le festività di fine anno saranno cariche di tensioni sociali e lavorative, con l’esecutivo e i sindacati che si scontrano per lo sciopero – indetto da domani fino a domenica – durante il quale due treni ad alta velocità (Tgv) su cinque previsti per il fine settimana saranno cancellati. Il portavoce del Governo Olivier Vèran, a nome dell’Eliseo, ha chiesto in Consiglio dei ministri ai politici di riflettere su un “quadro normativo per far pronte a questa situazione nuova, che richiede modalità di riflessione nuove”. Macron, dal canto suo, invoca un meccanismo che, in qualche modo, permetta di “garantire la continuità dei servizi pubblici in ogni circostanza”.

La legislazione in materia, varata nel 2007 dall’allora presidente Nicolas Sarkozy, non obbliga in alcun caso la compagnia ferroviaria a far circolare un qualsivoglia numero minimo di treni, ma solo ad assicurare un servizio prestabilito. Perciò, i dipendenti sono costretti a notificare con 48 ore di anticipo la loro adesione o meno alla mobilitazione. La Sncf (Société nationale des chemins de fer français), ha quindi l’obbligo di stabilire e comunicare un apposito piano di trasporto ad hoc per lo sciopero entro 24 ore dall’inizio dello stesso. Solo in casi estremi, il governo può procedere a delle requisizioni per garantire il funzionamento dei mezzi pubblici. Per come (a volte) vengono espresse le mobilitazioni in Francia, questa opzione non è del tutto da escludere.


di Domiziana Fabbri