La fine delle donne afghane

martedì 15 novembre 2022


Il leader dei talebani, Haibatullah Akhundzada, ha reso noto l’ordinegià esecutivo – della piena applicazione della Sharia, ovvero la legge islamica, in Afghanistan. Tradotto: ladri, rapitori e sovversivi saranno puniti con esecuzioni, lapidazioni e mutilazioni. Non solo, le donne possono ufficialmente considerarsi prigioniere in casa: a loro è proibito andare in palestra, negli hammam (i bagni pubblici tradizionali arabi), ai parchi e luna park. Tutto questo, dopo che da più di un anno è già stato negato loro l’accesso all’istruzione.

Il portavoce del ministero della prevenzione del vizio e della promozione della virtù, Mohammad Akif Sadeq Mohajir, ha dichiarato: “Le palestre sono vietate perché gli allenatori sono maschi e si tratta di palestre miste”. E, per quanto riguarda gli hammam, “ogni casa ha una stanza da bagno, non ci sarà alcun problema per le donne”.

Il portavoce del capo talebano, Zabihullah Mujahid, ha scritto che l’ordine “inderogabile” di Akhundzada è stato emesso dopo un incontro con i giudici. Akhundzada, guida spirituale del movimento islamico fondamentalista, aveva dichiarato: “In quei casi in cui ricorrano le condizioni della legge questa va applicata, è la Sharia e il mio comando, che è obbligatorio”. E qualche giorno prima aveva sostenuto che “il sistema islamico in Afghanistan è nato con la benedizione di molti sacrifici, esaurimento e martirio della popolazione. Abbiamo protetto la lotta del Jihad contro decine di Paesi occupanti”.

Nel recente rapporto “Il dominio dei talebani: un anno di violenza, impunità e false promesse”, Amnesty International denuncia le gravissime violazioni dei diritti umani e la massiccia impunità nei confronti dei responsabili.

Una studentessa di 21 anni che studia la Sharia all’università, Raihana, ha commentato così il provvedimento: “L’Islam ovviamente consente di uscire e di andare nei parchi. Quando non hai libertà nel tuo Paese, allora che senso ha viverci?”.

Ma i governi di tutto il mondo, dopo aver riconosciuto i talebani, sono troppo impegnati su altre questioni per poter porre l’attenzione a questo spaventoso ritorno all’era buia e rispondere alle domande di tutte quelle persone che, come la studentessa, vorrebbero solamente un po’ di libertà.

Ma, come con le donne iraniane, interessa davvero a qualcuno se vengono calpestati i diritti basilari legati alla dignità umana? Evidentemente, no. Per la serie: “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”.

Vergogna.


di Claudia Diaconale