Aumento dell’Imu a Parigi, è bufera su Hidalgo

martedì 8 novembre 2022


Les jeux sont faits. Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, annuncia alla vigilia dell’apertura del dibattito sul bilancio del Comune di Parigi (per il 2023), l’aumento della “taxe foncière”, cioè dell’imposta per i proprietari di case nella capitale. L’Imu dei parigini, pertanto, passerà dal 13,5 per cento al 20,5 per cento.

Inevitabili le polemiche che sono state sollevate, anche perché così verrebbe sconfessata la promessa rivolta agli elettori nella campagna di rielezione del 2020. Un aumento, questo, che andrebbe a braccetto con la rivalutazione delle basi di calcolo catastali, che il prossimo anno potrebbe toccare quota 7 per cento. La replica dallo staff di Hidalgo è la seguente: per i parigini l’Imu “è la più bassa di Francia, il 13,5 per cento contro una media del 41,61 per cento delle altre grandi città, e non aumenta dal 2011”. Fréderic Pélissolo, vicepresidente dell’associazione dei proprietari, ha notato: “Parigi perde già molti abitanti, questo aumento potrebbe spingere a trasferirsi in banlieue”.

Anne Hidalgo, attraverso Twitter, ha specificato che il Comune, già con i conti in dissesto, si è visto costretto a prendere questa decisione a causa di “dissesto climatico, crisi energetica e inflazione”, mentre “lo Stato ha rifiutato di essere al fianco delle città”.

“Per mantenere i servizi pubblici e accelerare la trasformazione ecologica – ha insistito Hidalgo – non abbiamo altra scelta che aumentare la tassa sulla proprietà”. Per Gabriel Attal, ministro dei Conti pubblici, “come succede spesso con Anne Hidalgo è tutta colpa dello Stato. In ogni caso, non aumenteremo certo le tasse di tutti i francesi per colmare le perdite della gestione del Comune di Parigi”.


di Domiziana Fabbri