Usa: elezioni di midterm e sostegno all’Ucraina

martedì 8 novembre 2022


Le elezioni politiche di midterm che si terranno oggi negli Stati Uniti segneranno uno spartiacque nella politica estera americana. Con la consultazione elettorale saranno rinnovati interamente la Camera dei rappresentanti (441 membri dei quali 435 con diritto di voto e sei delegati senza diritto di voto) e un terzo dei 100 senatori. I dati dei sondaggi, che si sono consolidati, danno per persa la maggioranza della Camera dei rappresentanti per il Partito Democratico, mentre al Senato il risultato parrebbe essere più in bilico, anche se le proiezioni danno in vantaggio i Repubblicani.

Le spese elettorali sostenute dai candidati hanno raggiunto il record assoluto per una elezione di metà mandato. Il dato è significativo, perché spiega l’importanza della tornata elettorale. La perdita della maggioranza in Parlamento per il Partito Democratico determinerà un necessario cambio di prospettiva del Governo di Joe Biden. La stessa speaker, Nancy Pelosi, sarà sostituita da un Repubblicano.

Storicamente, le elezioni di midterm hanno sempre premiato l’opposizione. Sostanzialmente, il corpo elettorale americano manifesta, per metà mandato, le sue intenzioni di voto per le Presidenziali che si terranno due anni dopo. Stavolta, però, il risultato delle consultazioni può assumere un’importanza politica diversa, in quanto è in ballo il probabile ritorno di Donald Trump come candidato alla Casa Bianca. Una candidatura ormai data per certa e con la possibilità concreta di un ritorno del tycoon alla guida del Paese più potente del mondo. Ritornerà lo slogan “America first” che ha caratterizzato il quadriennio della presidenza Trump?

I segnali che arrivano da Oltreoceano in merito al sostegno militare ed economico all’Ucraina e a Volodymyr Zelensky sono chiari: non ti possiamo appoggiare sine die. Il “consiglio” è quello di aprire un negoziato di pace con la Federazione Russa. Le situazioni politiche possono rapidamente cambiare. Cosa può accadere se Joe Biden sarà costretto a rivedere il programma di aiuti agli ucraini? Quale sarà il ruolo dell’Europa, se si dovesse concretizzare una parziale rivisitazione del sostegno nordamericano al conflitto in Ucraina? È molto probabile che i leader europei, i quali fino a oggi hanno sostenuto Zelensky, si dovranno sostituire agli Stati Uniti per l’appoggio all’intervento bellico. Gli europei, nelle condizioni date, sono disposti a subentrare agli americani nell’assistenza militare ed economica all’Ucraina?

L’Europa attuale non è in grado di supportare l’onere economico e politico di un’assistenza allUcraina. La presunta unità che si è determinata nell’irrogazione delle sanzioni alla Federazione Russa è di facciata. Anche un parziale disimpegno, da parte americana, farebbe scattare il liberi tutti!


di Antonio Giuseppe Di Natale