L’ondata rivoluzionaria è appena iniziata

mercoledì 13 luglio 2022


La tirannia verde sta finalmente provocando reazioni di massa e il primo governo a cadere dopo aver imposto politiche folli che hanno distrutto l’approvvigionamento alimentare della propria gente è quello dello Sri Lanka, la più antica democrazia in Asia. Il presidente Gotabaya Rajapaksa e gli altri funzionari del Paese si stanno dimettendo sulla scia del massiccio assalto di folla che ha occupato il palazzo presidenziale, le loro residenze, bruciando perfino la casa del primo ministro. Come si è arrivati a questa situazione? Il governo, prima seguendo la tendenza globale di imporre blocchi e chiusure a causa del Covid-19, ha portato il Paese che vive di turismo e agricoltura, al limite dell’oblio economico. Poi, ha stupidamente aderito all’iniziativa ambientalista, passando al biologico e limitando l’importazione e l’uso di fertilizzanti chimici.

La produzione alimentare, incluso il , un’importante fonte di esportazione di valuta estera per ripagare l’enorme debito in dollari, è crollata. Ora il governo è inadempiente e la gente ha fame. La crisi peggiorerà, dal momento che non ci sono soldi per importare cibo o fertilizzanti e gli aiuti internazionali sono molto meno disponibili che nel passato, poiché la scarsità alimentare globale incombe. Ma non sono solo i Paesi emergenti a vivere agitazioni di massa contro le politiche verdi imposte dall’alto. Gli agricoltori olandesi, in aperta rivolta contro il piano del governo di distruggere i loro mezzi di sussistenza limitando l’applicazione di azoto per i fertilizzanti, stanno bloccando strade e città del loro Paese. E questa rivolta si sta diffondendo in tutta Europa.

La crisi economica e i disordini civili in Asia sono un’anteprima inquietante di ciò che sta per accadere anche nei Paesi occidentali a causa delle politiche Build Back Better, lo slogan dell’Agenda di Davos per designare la demolizione, attraverso semplici atti legislativi, dei sistemi industriali abbracciando l’utopia della loro ricostruzione senza emissioni di carbonio. Ogni Paese ha fattori locali unici, Sri Lanka e Paesi Bassi, per esempio, non hanno nulla in comune, eppure in località tanto diverse il problema è lo stesso: i tumulti in corso riguardano la scarsità di carburante, energia e cibo e l’elenco dei Paesi che presentano tali proteste sta crescendo ogni giorno. Per questo il sostegno popolare alla rivolta contro i governi sarà lo stesso dappertutto.

Portando avanti la loro “agenda verde” per ridurre le emissioni a zero di carbonio entro pochi decenni, convinti che in qualche modo il mondo “passi” all’eolico e al solare, anche quando non ci sono treni a energia eolica o trattori a energia solare, l’Unione europea ha firmato la condanna a morte di tutte le sue economie. Paesi come Germania, Francia, Italia e Regno Unito, eliminate le loro infrastrutture per i combustibili fossili, dovranno affrontare una catastrofe energetica poiché la Russia ridurrà costantemente i flussi di gas naturale provenienti dal gasdotto Nord Stream. I leader europei, i più stupidi e incompetenti mai apparsi sulla faccia della Terra, credevano di poter condurre una guerra senza conseguenze economiche, come se avessero pensato: “Ti distruggeremo Russia, ma, intanto, per favore, vendici il tuo gas”. Dovrebbe, invece, essere giunto il momento per loro di pensare a come affrontare l’imminente collasso economico e sociale dopo essersi illusi di abbattere l’economia che li ha tenuti a galla fino a pochi mesi fa fornendo loro la maggior parte dell’energia e dei fertilizzanti.

Tra l’altro, la caccia europea al gas liquido metterà ancora più a rischio l’approvvigionamento energetico nell’Asia meridionale come emerge dai rapporti provenienti da Pakistan, Bangladesh, Thailandia e vari altri Paesi che dovranno razionare l’elettricità, ridurre l’orario di lavoro e tagliare le forniture alle industrie di esportazione, impoverendo le loro riserve valutarie per pagare i debiti. Un mondo che si basa esclusivamente sull’energia “verde” è un mondo che ha deciso di pianificare il collasso economico e sociale totale provocando la morte di milioni di esseri umani. La fame di massa si diffonderà dappertutto, Europa occidentale compresa che, nel 2023, assomiglierà allo Sri Lanka. Quando i Paesi non possono più fornire cibo, carburante, trasporti o sicurezza di base, le rivolte di massa diventano inevitabili. Le persone affamate, gelate e disperate faranno cose disperate.

Si cominciano a vedere i frutti dell’Agenda di Davos che, col pretesto di salvare il pianeta, vuole sostituire l’evoluzione libera e spontanea dell’umanità con una specie di pianificazione centrale usando l’ambientalismo per imporre il dominio tecnocratico. L’ondata rivoluzionaria è appena iniziata. Travolgerà prima i Paesi emergenti. Poi i disordini civili e rivolte si estenderanno a tutta l’Europa man mano che l’economia e il tenore di vita collasseranno. I governi cercheranno di controllare la situazione con il pugno di ferro per evitare che le folle inferocite prendano d’assalto i loro palazzi. La paura di perdere il potere li spingerà a intensificare la guerra con la Russia come piano di fuga e distrazione dal collasso economico e sociale da loro creato. Quello su cui contano è che la guerra con la Russia sarà contenuta in modo convenzionale. E questo è il loro secondo errore fatale. Saranno pure sconfitti in una guerra che non rimarrà convenzionale.


di Gerardo Coco