venerdì 24 giugno 2022
Xi Jinping e Vladimir Putin attaccano l’Occidente al summit dei Brics. Il vertice (ospitato in modalità virtuale da Pechino) riunisce le economie emergenti di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. L’occasione del confronto “suggerisce” alla stampa cinese di rilanciare l’idea di un ordine monetario mondiale che applichi sistemi di pagamenti alternativi al Swift: acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, una società cooperativa con sede a Bruxelles fondata negli anni Settanta del secolo scorso, con l’obiettivo di creare un servizio di messaggistica finanziaria globale basato su un linguaggio comune internazionale. In pratica, rappresenta il sistema di alta sicurezza che consente le transazioni finanziarie e sostiene l’economia mondiale. È il “club” da cui sono state espulse una serie di banche della Russia putiniana dopo l’invasione dell’Ucraina.
Nel contro-G7 dei Brics, il presidente cinese condanna le sanzioni alla Russia e invoca un mondo non più dominato dal dollaro. Xi sostiene che “in una fase critica come quella attuale, i Brics dimostrano resilienza e vitalità e ottengono risultati positivi”. Xi lancia un messaggio indiretto agli Stati Uniti. “I Brics devono abbandonare la mentalità da Guerra fredda e di confronto tra gruppi, opporsi alle sanzioni unilaterali e all’abuso delle sanzioni per superare l’egemonia e le piccole cerchie”.
Per Xi, “i Brics devono prevenire rischi e sfide dello sviluppo globale”. Il vertice, che riporta Putin a dialogare con leader internazionali dopo l’invasione di Kiev, è utile per rinsaldare la partnership “senza limiti” tra Russia e Cina. Dal canto suo, il capo del Cremlino accusa quei Paesi che, con l’aiuto di meccanismi finanziari, “diffondono i loro errori di macroeconomia al mondo”. Per Putin è arrivato il tempo “per costruire un mondo multipolare”.
Xi cita espressamente la crisi pandemica e quella bellica. Così, le due crisi “si intrecciano e si sovrappongono”, provocando “disordini” alle catene industriali e di approvvigionamento globali, di cui risentono, in primo luogo, proprio le economie dei Paesi in via di sviluppo. Secondo Putin, “uscire dall’attuale situazione è possibile solo sulla base di una cooperazione onesta e reciprocamente vantaggiosa”. Pechino, che da sola conta per il 70 per cento della potenza economica dei Brics, critica l’Alleanza Atlantica per il tentativo di espandersi nell’Asia-Pacifico, e vede nel Quad (il gruppo formato da Stati Uniti, Giappone, India e Australia), uno strumento per cercare di contenere l’espansione a livello regionale della Cina.
di Ugo Elfer