Ucraina, il Papa incontra von der Leyen

venerdì 10 giugno 2022


Papa Bergoglio ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Quest’ultima, a seguire, ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. Questo quanto riferito dalla Santa Sede: “Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, ci si è soffermati sulle buone relazioni bilaterali e sul comune impegno ad adoperarsi per porre fine alla guerra in Ucraina, dedicando particolare attenzione agli aspetti umanitari e alle conseguenze alimentari del protrarsi del conflitto”.

Intanto il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, dal summit a Erevan dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Csto), ha detto: “È diventato chiaro a tutti che la Nato non può più determinare il destino dell’Europa”. E poi: “Abbiamo proposto alla Nato un dialogo, un meccanismo di cooperazione, ma è stato rifiutato”.

Ucraina e lo status di candidato

Nel frattempo, l’Unione europea sta cercando di velocizzare l’iter per l’ok al via libera alla concessione dello status di candidato all’Ucraina. Bruxelles, dopo aver controllato le parti del questionario consegnato da Kiev, potrebbe ratificare la raccomandazione.

La guerra

La guerra sta andando avanti. Il Palazzo di ghiaccio di Severodonetsk è stato distrutto a seguito dei bombardamenti: “Ghiaccio, pattinaggio artistico, hockey, pallavolo, scuola sportiva, concerti, quasi 50 anni di storia dello sport e dello sviluppo culturale sono andati in fumo”. Queste sono state le parole di Sergey Gaidai, capo dell’Amministrazione militare regionale di Lugansk. In più ha evidenziato: “Severodonetsk regge, ma i russi stanno distruggendo tutto. Il mondo russo è un deserto. Il nemico sta cercando di raggiungere questo obiettivo”. Vadym Skibitsky, vicecapo dell’intelligence ucraina, ha commentato al Guardian: “Questa è ormai una guerra di artiglieria. I fronti sono ora il luogo in cui si deciderà il futuro e stiamo perdendo in termini di artiglieria. Tutto ora dipende da ciò che l’Occidente ci dà”.

Assalto all’Azot

Assalto all’Azot, ultimo baluardo di Severodonetsk. Nella struttura ci sarebbero 800 civili: 600 residenti nei bunker e 200 dipendenti. L’area è stata bombardata e nei raid sono stati colpiti pure due officine.

 


di Alessandro Buchwald