Ucraina, Unicef: un quarto della popolazione fuggito da casa

martedì 19 aprile 2022


“Deponete le armi”. Questo l’ultimatum di Mosca rivolto alla resistenza dell’acciaieria di Azovstal, a Mariupol. Intanto, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato su Telegram: “Possiamo ora affermare che le truppe russe hanno cominciato la battaglia per il Donbass, per la quale si preparano da tempo. Una gran parte dell’intero esercito russo è ora dedicata a questa offensiva”. E il capo del suo staff, Andriy Yermak, ha insistito: “La seconda fase della guerra è iniziata”. Parallelamente, da parte dell’Unione europea è arrivata la condanna in merito ai bombardamenti “indiscriminati” sui civili da parte dei russi. Lo stesso Zelensky ha proposto di estendere la legge marziale fino al 24 giugno.

Le parole di Zelensky

Zelensky ha chiarito: “Ci difenderemo. Combatteremo. Non rinunceremo a nulla di ucraino. Non faremo prendere nulla di ucraino: sono grato a tutti i nostri difensori, a tutte le nostre città nel Donbass e nella regione di Kharkiv che ora resistono alle forze degli occupanti”. A seguire: “L'esercito russo non diminuisce la quantità di razzi che lancia sull'Ucraina”. Fino alla considerazione: “Quando le sanzioni saranno ancora più dure, sarà impossibile ammodernare la produzione militare”.

Un corridoio umanitario per chi si arrende a Mariupol

Da segnalare che la Russia ha informato di aver aperto un corridoio umanitario per le forze ucraine che si arrendono a Mariupol. Lo ha detto Mikhail Mizintsev, colonnello generale, capo del Centro nazionale per il controllo e la difesa della Federazione Russa.

“Data la situazione catastrofica che si è sviluppata presso lo stabilimento metallurgico Azovstal nella città di Mariupol, e guidati anche da principi puramente umani, dalle 14 ora di Mosca – è riportato sull’agenzia russa Ria Novosti – le forze armate russe hanno aperto un corridoio umanitario per il ritiro dei militari ucraini e dei militanti delle formazioni nazionaliste che deporranno volontariamente le armi”.

L’intervento di Lavrov

Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha ammesso che è cominciata la seconda fase della campagna militare russa, incentrata sulla “completa liberazione” di Donetsk e Lugansk: “L’operazione nell’Ucraina orientale è finalizzata, come già annunciato, alla completa liberazione delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk. Questa operazione continuerà, sta iniziando la fase successiva di questa operazione speciale”. Sempre Lavrov ha sottolineato che saranno utilizzate “solo armi convenzionali”.

Il fronte diplomatico e l’allarme dell’Unicef

Volgendo lo sguardo al fronte diplomatico, la Casa Bianca ha reso noto che il presidente Joe Biden terrà una videochiamata con i suoi alleati: sul tavolo l’argomento sarà la crisi ucraina. A chiudere Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, ha sottolineato: “Oltre 11 milioni di persone sono fuggite dalle loro case, quasi un quarto della popolazione totale. Esprimiamo grande preoccupazione per la sorte di bambini e bambine sotto assedio a Mariupol e Kharkiv mentre a oggi non abbiamo alcuna evidenza in merito ai numeri di bambini e bambine trasferiti in Russia”.


di Alessandro Buchwald