La grande messinscena

martedì 5 aprile 2022


Non abbiamo/avete capito nulla: in realtà, in Ucraina non è in corso una guerra ma siamo sul set di un grande film. A sostenerlo sono gli esperti (nostrani e non) del “negazionismo perenne”. Noi, ad esempio, vediamo città con interi quartieri rasi al suolo, palazzi sventrati e strade bombardate. In realtà è la Lego che ha creato una nuova serie di prodotti chiamata “Case di guerra”. E non abboccate quando ci/vi fanno vedere in tivù le immagini di missili e contraerea che illuminano il cielo perché non si tratta di altro che delle riprese effettuate nel passato a Napoli durante i festeggiamenti del Capodanno. Voi, sempliciotti di altri tempi, sappiate che quei carri armati bruciati lungo le strade dell’Ucraina, costituiscono soltanto l’ultima trovata del presidente Volodymyr Zelensky per non pagare più le spese di ricovero dei vecchi mezzi da anni non in uso e depositati in vari sfascia-carrozze del Paese: un po’ dì risparmio in tempo di crisi non stona mai.

Ed attenzione anche alle immagini raffiguranti persone chiuse – spesso senza luce e acqua – dentro ai rifugi sottoterra: altro non è che un torneo nazionale di nascondino in Ucraina che, a quello che si dice, sembra essere stato congegnato dalla società italiana DuPre (Dubbio e Precauzione di Freccero&Mattei) esperta nella organizzazione di eventi al limite del verosimile. E quando le televisioni ci propinano delle fosse con dentro dei sacchi neri, è giusto sapere che quei contenitori in plastica non custodiscono cadaveri: non sono altro che la dimostrazione pratica di un nuovo modo di fare la raccolta differenziata dei rifiuti. Ed infine, stiamo tutti attenti perché i morti che vengono ripresi lungo le strade ucraine altro non sono che comparse di una grande messinscena. Certo, per chi ne sa del mondo dello spettacolo, il ruolo generalmente viene retribuito in modo non significante: in questo caso, però, il compenso risulta essere un po’ più alto perché quelle comparse la pelle ce la debbono lasciare davvero.


di Gianluca Perricone