Guerra in Ucraina, Turchia: “Passo avanti nei negoziati”

martedì 29 marzo 2022


“È stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati in corso”. Così Mevlüt Çavuşoğlu, ministro degli Esteri turco, a margine della prima giornata di colloqui tra le delegazioni di Ucraina e Russia, appuntamento che si è tenuto nel palazzo Dolmabahce di Istanbul. Inoltre, ha aggiunto: “Continueremo il nostro impegno per arrivare a un cessate il fuoco e a una pace permanente”. Insomma, è stato messo un sassolino nel percorso che ha lo scopo di far trovare il proverbiale punto di incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Un faccia a faccia che potrà avere luogo, solo quando le parti avranno raggiunto un’intesa sulla bozza del trattato. Parallelamente, è trapelata la notizia che l’Ucraina, da una parte, non entrerà a far parte della Nato ma, dall’altra, una sua candidatura per l’ingresso nell’Unione europea non potrà essere bloccata. Posizione, questa, confermata da una delegazione ucraina presente a Istanbul.

Erdogan: “Arrivare alla pace e al cessate il fuoco il prima possibile”

Recep Tayyip Erdogan, presidente turco, ha commentato: “Arrivare alla pace e al cessate il fuoco il prima possibile sarà beneficio per entrambe le parti”. Inoltre, ha invitato entrambe le parti a “porre fine a questa tragedia”. E ha precisato: “In un momento così critico mi auguro che i nostri incontri e le nostre discussioni siano di buon auspicio per i vostri Paesi, per la nostra regione e per tutta l’umanità”.

Il video di Zelensky

Il presidente ucraino Zelensky, in un video, ha riferito: “Gli ucraini pagano con la vita le sanzioni deboli… non ci dovrebbero essere pacchetti di sanzioni “sospese”, ossia se le truppe russe fanno qualcosa, allora ci sarà qualche risposta, ci sono ora molti accenni e avvertimenti che le sanzioni saranno inasprite, come con un embargo sulle forniture di petrolio russo in Europa, se la Russia usa armi chimiche. Semplicemente non ci sono parole”. Non solo: “Pensate a cosa si è ridotto il tutto. Aspettare le armi chimiche… Noi, gente viva, dobbiamo aspettare. Tutto ciò che l’esercito russo sta facendo e ha già fatto non merita un embargo petrolifero? Le bombe al fosforo non lo meritano? La produzione chimica o la centrale nucleare bombardata non lo meritano?”. Con la postilla: “Se i pacchetti di sanzioni sono deboli o non funzionano abbastanza, se possono essere aggirati, si crea una pericolosa illusione per la leadership russa di potersi continuare a permettere quello che stanno facendo ora. E gli ucraini pagano con le loro vite. Migliaia di vite”.

I bombardamenti

Nel frattempo, le forze Difese dell’Ucraina hanno riferito di aver respinto di quasi sessanta chilometri le truppe russe che erano dirette verso est, sud-est e nord-est. Allo stesso tempo, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato che gli ordini di attacco riguardavano obiettivi militari. Eppure, secondo alcune fonti militari ucraine, gli attacchi erano concentrati verso siti di stoccaggio di petrolio: un raid missilistico avrebbe colpito un deposito di carburante a Rivne, nella zona nord-occidentale. Volgendo lo sguardo a Mariupol, la città è ancora sotto assedio. Inoltre, i russi hanno attaccato la città di Mykolaiv, dove è stato raggiunto il palazzo della Regione: il bilancio ammonterebbe a sette morti e 22 feriti. Contemporaneamente, come segnalato in un video su Telegram dal vice primo ministro, Iryna Verechtchuk, “tre corridoi umanitari sono stati approvati per oggi”. Infine, “il numero di persone uccise dalle truppe russe a Chernihiv (130 chilometri di Kiev) potrebbe arrivare a 400”: così il sindaco di della città, Vladyslav Atroshenko. Che ha proseguito: “Abbiamo già più di 350 vittime in città. Questo non è il dato definitivo. Ora abbiamo un capo dell’assessorato regionale alla Sanità riconfermato. Spero che avremo cifre più dettagliate. Penso che questa cifra sia di circa 400”.


di Alessandro Buchwald