Ucraina: Mariupol a ferro e fuoco

mercoledì 23 marzo 2022


Il conflitto russo-ucraino è giunto al ventottesimo giorno. L’Ucraina si è rivolta alla Nato, chiedendo di inviare “missili a medio raggio”, poiché “non possiamo vincere una guerra senza armi offensive”. Allo stesso tempo, la Russia ha alzato la voce, affermando che non accetterà più pagamenti in euro e in dollari per il gas consegnato in Europa, invece dirà sì solo al rublo (moneta che resta comunque debole rispetto al periodo precedente alla guerra). L’annuncio, che ha portato la firma di Vladimir Putin, ha scatenato un effetto negativo nelle Borse europee: Londra -0,1 per cento, Parigi e Milano -1 per cento, Madrid -1,4 per cento, Francoforte -1,3 per cento.

I bombardamenti

Gli attacchi russi non si sono arrestati: colpito un ponte a Chernikiv, a 130 chilometri da Kiev, considerato fondamentale per l’evacuazione dei civili e per portare aiuti umanitari. Inoltre, secondo quanto appreso, i russi avrebbero sequestrato un convoglio umanitario di undici bus vuoti diretto a Mariupol. Ancora: nove corridoi umanitari sono stati concordati in Ucraina, ma non per uscire da Mariupol. Iryna Vereshchuk, vice primo ministro ucraino, ha spiegato che per adesso non c’è alcun accordo con la Russia per allestire un corridoio sicuro da Mariupol dove, secondo Volodymyr Zelensky, premier ucraino, “centomila persone sono rimaste intrappolate nella città”. Sempre Zelensky ha segnalato che i civili stanno affrontando una situazione disumana tra assenza di cibo, acqua e medicine.

La minaccia del nucleare

Il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, citato dal Kyiv Independent, ha detto: “La Russia ha usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin”. E ha proseguito: “Le forze russe hanno preso di mira le città satellite di Kiev con bombe al fosforo la notte del 22 marzo. L’uso di tali armi contro i civili è vietato dalle Convenzioni di Ginevra”. Parallelamente, il vicecapo della polizia di Kiev ha mostrato un video, dove avrebbe accusato la Russia di aver fatto uso di munizioni al fosforo contro la città di Kramatorsk, nell’Est del Paese.

Accuse Russia-Usa

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha parlato di “forti prove”, che gli Usa hanno “sviluppato programmi di bio-laboratori” in Ucraina (accusa già respinta da Washington) e che Mosca potrebbe utilizzare le proprie armi nucleari se vedrà “la sua stessa esistenza minacciata”. Il Pentagono ha replicato: “Non è il modo in cui dovrebbe agire una potenza nucleare responsabile”. Secondo Kiev, al momento, i negoziati con Mosca restano difficili.


di Alessandro Buchwald