Guerra Russia-Ucraina: come cambierà la geopolitica del pianeta

martedì 22 marzo 2022


Il mondo è consapevole che l’invasione della Russia in Ucraina porterà conseguenze geopolitiche così importanti che le relazioni tra gli Stati saranno molto diverse rispetto a quelle vissute finora; o almeno dalla caduta del muro di Berlino a oggi. La storia ha presentato alla nostra generazione un nuovo netto spartiacque. Chi, come noi, è nato negli anni Sessanta ha vissuto molte crisi ma pochi spartiacque così limpidi come questo, tali da influenzare gli equilibri geopolitici del mondo: in Italia sicuramente l’assassinio di Aldo Moro, poi la caduta del muro di Berlino, l’attentato alle Torri Gemelle, l’epidemia del Covid e infine questa guerra. Tuttavia, ci sembra di poter dire che quest’ultimo evento avrà conseguenze di gran lunga superiori rispetto agli altri, in quanto influenzerà aspetti politici, economici, militari fino a impattare direttamente sulla vita di tutti i giorni della nostra generazione e, chissà, forse anche di quella dei nostri figli.

Sono tanti e significativi gli eventi accaduti nel primo mese di guerra, ma il colloquio del 18 marzo tra Xi Jinping e Joe Biden, a nostro avviso, traccia un percorso chiaro su quelli che saranno i futuri equilibri geopolitici del pianeta. Le dichiarazioni tempestive fatte dall’agenzia di stampa cinese, subito dopo il colloquio, evidenziano una lucida e lungimirante strategia che è stata sicuramente preparata nei dettagli da tempo. Su questo aspetto gli Usa hanno dimostrato meno tempestività e lungimiranza strategica, probabilmente a causa di un maggior coinvolgimento nel conflitto rispetto alla Cina. Ma è proprio questo il vero punto di forza di Pechino che Xi sembra aver capito perfettamente. La neutralità apparente con cui Xi affronta la questione Ucraina porta alla Cina dei vantaggi enormi, ora e in futuro. Da un lato, non scalfisce le relazioni economiche col mondo occidentale, partner foriero dei maggiori interessi e dall’altro puntella la pericolante economia russa, acquistando energia, grano, materie prime, a prezzi di sicuro favore e offrendo ai russi, fra le altre cose, la possibilità di utilizzare la piattaforma di pagamenti del circuito Cips, sostitutiva dello Swift, da cui Mosca è stata esclusa a seguito delle sanzioni occidentali. Un vero e proprio investimento sul futuro, foriero di proventi anche nel breve termine. Questi vantaggi sono tali che Xi non cambierà di sicuro la sua strategia, ponendo le basi per una nuova geopolitica del pianeta in cui la globalizzazione come l’abbiamo conosciuta negli ultimi 20 anni sarà molto diversa.

Una Russia accorpata alla Cina farebbe nascere uno sdoppiamento delle catene globali del valore e un nuovo assetto della manifattura e dei commerci del futuro. In poche parole, un “decoupling” delle catene globali del valore: una a controllo occidentale e una a controllo cinese. E di nuovo, come durante la Guerra fredda, una competizione di coalizioni tra Paesi affini per l’egemonia culturale, economica e politica del mondo.

(*) Onorevole, presidente Niapac Italia

(**) Ingegnere, vicepresidente esecutivo Niapac Italia


di Amato Berardi (*) e Vincenzo Naschi (**)