Conflitto in Ucraina: la Cecenia si divide

martedì 15 marzo 2022


Sul territorio ucraino si sta combattendo una “guerra dentro una guerra”. L’invasione comandata da Mosca ha diviso in due schieramenti le forze cecene. Tra i corpi armati che affiancano l’esercito russo ci sono i temuti “Kadyrovtsy”, i pretoriani del presidente della Repubblica Cecena, Ramzan Kadyrov. Quest’ultimo, arrivato a Gostomel nei giorni scorsi, ha sostenuto che la poca violenza e la scarsa convinzione dell’armata russa siano i motivi della protrazione nel tempo dell’offensiva del Cremlino. Il leader ceceno, infatti, si sarebbe spinto in Ucraina per rimediare alla notizia della disfatta della sua élite armata sul campo. Il figlio dell’ex presidente, Akhmad Kadyrov, sembra abbia inviato ai russi tra le 10mila e le 70mila (questa cifra poco credibile) unità. Tali “super soldati” vengono addestrati direttamente dal Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa, noto comunemente come Fsb e figlio del Servizio di controspionaggio federale (Fsk), a sua volta nato dal Comitato di Sicurezza dello Stato, lo storico Kgb. Dall’Fsb si dice che sia partita la “soffiata” che ha permesso alle forze ucraine di neutralizzare il commando ceceno incaricato di eliminare Volodymyr Zelensky. Alla notizia, diffusa da Kiev, il Cremlino non ha risposto con la consueta risolutezza, sollevando diversi interrogativi riguardo la solidità dei servizi segreti di Mosca. I ceceni filorussi sono stati decisivi nel primo giorno di guerra, durante l’assalto all’aeroporto di Gostomel e alla periferia occidentale di Kiev.

“Le truppe cecene della Rosgvardiya (Guardia nazionale) sono state avvistate a nord di Kiev il 27 febbraio, mentre avanzavano attraverso la zona di esclusione nucleare di Chernobyl verso la capitale” ha scritto Neil Hauer su New Lines Magazine. Sempre l’inviato canadese ha riportato un messaggio registrato da un ferito ricoverato in un ospedale in Crimea. Questo conferma che la sua unità è stata attaccata da un drone turco in dotazione agli ucraini, e che a operarlo siano stati altri ceceni, schierati dalla parte di Kiev.

Gli uomini di Kadyrov, infatti, non sono gli unici al fronte. Diversi veterani delle guerre cecene hanno sposato la causa dell’Ucraina. Non hanno ancora perdonato la “Madre Russia” per aver raso al suolo la capitale Grozny nel 1999, durante la Seconda guerra d’indipendenza. Si tratta precisamente di due unità: il battaglione Sheikh Mansur e il corpo volontario Dzhokhar Dudayev. Entrambi nacquero nel 2014, nell’ottica dei Battaglioni volontari ucraini. Adam Osmaev, leader dei Dzhokhar Dudayev, ha annunciato in un video messaggio la ricostituzione della milizia veterana del Donbass: “Voglio assicurare agli ucraini che i veri ceceni stanno difendendo l’Ucraina oggi – ha detto – questi burattini che combattono per la Russia sono una vergogna per tutta la nostra nazione: li consideriamo solo traditori”.


di Edoardo Falzon