Guerra Ucraina-Russia: via ai colloqui

lunedì 28 febbraio 2022


Da una parte il sangue, dall’altra la diplomazia. Sono cominciati i colloqui tra i rappresentanti di Kiev e Mosca, in una località al confine tra Ucraina e Bielorussia. L’esercito russo nelle scorse ore ha riferito che i civili potranno abbandonare “liberamente” la capitale ucraina (la via d’uscita segnalata è quella dell’autostrada Kiev- Vasylkiv). Di contro, è arrivata l’accusa di utilizzare i residenti come scudi umani. Allo stesso tempo Volodymyr Zelensky, premier ucraino, ha detto di “deporre le armi” ai soldati che hanno invaso il Paese. Questo il messaggio: “Deponi le armi, esci di qui, non credere ai tuoi comandanti, non credere ai tuoi propagandisti. Salvati solo la vita”.

Il punto

Secondo quanto indicato da una fonte dell’Eliseo, nel corso di una telefonata con il premier francese, Emmanuel Macron, il presidente russo Vladimir Putin si sarebbe impegnato oggi a “sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni”. Inoltre, lo stesso Putin avrebbe dato “il suo accordo a restare in contatto nei prossimi giorni per prevenire l’aggravamento della situazione”. Macron, da par sua, ha ricordato a Putin la “richiesta della Comunità internazionale di cessare l’offensiva russa contro l’Ucraina, ribadendo la necessità di un cessate il fuoco immediato”. Così l’Ansa: “In particolare, Macron ha chiesto che cessino i bombardamenti contro civili e abitazioni, che siano preservate tutte le infrastrutture civili e siano garantite le principali strade, in particolare quella del sud di Kiev. Putin, secondo le fonti della presidenza francese, ha “confermato la volontà di impegnarsi su questi tre punti”. Macron ha anche chiesto il “rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione delle popolazioni civili”, con “il trasporto degli aiuti secondo quanto contenuto nella risoluzione che la Francia presenta in Consiglio di sicurezza Onu”. Infine, Macron ha proposto al presidente russo di “rimanere in contatto nei prossimi giorni per prevenire l’aggravarsi della situazione” e “Putin si è detto d’accordo”. Un accordo con l’Ucraina sarà possibile solo dopo la “smilitarizzazione e de-nazificazione” di Kiev, “quando avrà assunto uno status neutrale”: lo ha detto il presidente Putin nella telefonata con Macron, secondo quanto riferisce il Cremlino, citato dalla Tass.

Gli scontri

La battaglia intanto è andata avanti. Raid aerei da parte della Russia hanno preso di mira città dell’Ucraina, quali Vinnytsya, Dnipro, Kharkiv, Cherkasy. Scontri sono stati registrati pure a Kiev: qui le autorità locali hanno consentito la riapertura degli alimentari nelle ore diurne. L’appello rivolto ai cittadini è quello di non lasciare –eccezione fatta per i casi di estrema necessità – i rifugi e le rispettive abitazioni. Non è poi chiaro se ci sia stata o meno la conquista (nell’area sud-orientale dell’Ucraina) della centrale nucleare di Zaporozhye da parte dei russi. E ancora: più di 5mila soldati russi risulterebbero uccisi nei primi quattro giorni di combattimenti in Ucraina. Queste le informazioni riportate dal ministero della Difesa di Kiev, secondo quanto indicato dalla Bbc. Proprio in una dichiarazione apparsa su Facebook, i funzionari ucraini hanno indicato che circa 5.300 soldati russi sono deceduti. Nel novero ci sarebbe anche la distruzione di 191 carri armati e 816 mezzi corazzati per il trasporto di personale, oltre all’abbattimento di 29 jet da combattimento e 29 elicotteri russi.

Sirene nella regione di Lugansk e Zhytomyr

Nel frattempo, all’alba del quinto giorno dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, hanno suonato le sirene d’allarme anche nella regione di Lugansk e Zhytomyr. Sono proseguite, inoltre, le esplosioni nei pressi di Kiev, città dove è in piedi il coprifuoco per tutta la notte. Da quanto trapelato, i russi hanno preso il controllo di Berdyansk, città ucraina, situata nella regione di Zaporozhye. Lo ha rivelato Aleksey Arestovich, consigliere del capo di gabinetto di Volodymyr Zelensky, come segnalato dall’agenzia russa Ria Novosti. In ultimo, il ministero della Difesa a Mosca ha spiegato che l’accerchiamento di Mariupol è praticamente completato. Lo ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca. Da ricordare che Mariupol è localizzato in un punto strategico, ovvero sul Mare di Azov, un passaggio quindi obbligato sia verso la Crimea che per le Repubbliche di Donetsk e Luhansk.

“Attacchi solo su siti militari”

Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, ha detto: “Si prega di notare che le forze russe effettuano attacchi esclusivamente su siti militari. Non c’è alcuna minaccia per la popolazione civile. La leadership ucraina e l’Amministrazione della città hanno dichiarato il coprifuoco e stanno convincendo i residenti a rimanere a casa. Questo dimostra ancora una volta che il regime di Kiev sta usando la popolazione della città come uno scudo umano per i nazionalisti che hanno dispiegato la loro artiglieria e l’hardware militare nelle zone residenziali della città. Bande armate di saccheggiatori, rapinatori e nazionalisti sono a piede libero, sono entrati in possesso di armi come risultato della decisione criminale delle autorità di distribuire incontrollatamente armi tra i residenti”. Intanto il rublo crolla: è piombato al -30 per cento.

Usa: sospesa l’attività dell’ambasciata in Bielorussia

Gli Usa hanno riferito di aver sospeso l’attività dell’ambasciata in Bielorussia. In più gli Stati Uniti hanno anche autorizzato lo staff non essenziale della loro ambasciata a Mosca a partire.

“Sanzioni illegali”

Intanto la Cina ha ribadito la contrarietà alle sanzioni, all’indomani della decisione del blocco di alcune banche russe dal sistema Swift.

Cdm: ok su aiuti militari a Kiev

C’è l’ok all’unanimità da parte del Consiglio dei ministri italiano sul nuovo decreto per consentire aiuti, anche militari, all’Ucraina. La riunione è durata poco di un’ora e la legge presenterà, secondo quanto appreso, pure norme per diversificare le fonti energetiche. Nuovi aiuti a Kiev, quindi, che finiranno per implementare i contenuti del decreto approvato il 25 febbraio.

 

 


di Alessandro Buchwald