Kazakistan, proteste e spari “senza avvertimento”

venerdì 7 gennaio 2022


L’aumento del prezzo del gas, le proteste e il fuoco sparato “senza avvertimento”. Caos in Kazakistan: gli Usa stanno sorvegliando la situazione, l’Unione europea è pronta a offrire la propria assistenza e le forze russe sono giunte nel Paese.

Le parole del presidente Qasym-Jomart Tokayev

Qasym-Jomart Tokayev, presidente del Kazakistan, avrebbe ordinato alle forze dell’ordine di aprire il fuoco “senza avvertimento” contro chi protesta. In un discorso alla nazione, andato in onda in televisione, da Tokayev sono arrivate dure accuse contro i manifestanti, accusati di terrorismo: “Coloro che non si arrenderanno saranno eliminati”. Inoltre, ha ribadito che “non si possono fare trattative con criminali e assassini” in risposta alle richieste della Comunità internazionale di trattare contro coloro che sono scesi in strada per protestare. Per il presidente a provocare i disordini sono stati “20.000 banditi” che hanno preso d’assalto Almaty, la ex capitale e più grande città del Paese.

Il bilancio degli scontri

La conta degli scontri è stata pesante. Secondo una delle ultime note del ministero dell’Interno, durante la repressione delle proteste sono morte 26 persone in quella che è stata definita una “operazione anti-terrorismo”. Nel bilancio attuale sono stati arrestati più di tremila “delinquenti” e 18 persone “armate” sono risultate ferite. Tra le altre cose, sono stati istituiti “70 posti di blocco”.

L’annuncio della Cina

La Cina, come evidenziato dal portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, “sostiene tutti i suoi sforzi per risolvere la situazione e si oppone con forza alle forze esterne che incitano alla violenza e al caos nella regione”. Non solo: quale “Paese vicino e partner strategico globale, la Cina è disposta a offrire tutto il supporto necessario” per dare una mano al Kazakistan “a superare le recenti difficoltà”. Va ricordato che, coordinate dai paracadutisti russi, sono giunte le avanguardie delle forze dei Paesi del Trattato collettivo di sicurezza (Csto), chiamate in soccorso dal presidente Tokayev.

Il ruolo degli Usa

Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha ammesso: “Gli Stati Uniti e il mondo intero monitorano tutte le eventuali violazioni dei diritti umani e sorvegliamo anche eventuali azioni che possano gettare le basi per una presa di controllo delle istituzioni del Kazakistan”.

Von der Leyen: “Basta violenze”

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Sto monitorando la situazione in Kazakistan con molta preoccupazione. I diritti e la sicurezza dei cittadini vanno protetti e sono la cosa più importante”. E anche: “Faccio un appello per la fine della violenza. L’Unione europea è pronta a offrire la sua assistenza dove può essere utile”. Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per la Politica estera, ha twittato: “Gli aiuti militari esterni riportano alla memoria situazioni che vanno evitate”. Infine, ha specificato che l’Europa “è pronta a fornire il suo supporto per affrontare la crisi”.

 

 


di Edoardo Falzon