mercoledì 24 novembre 2021
Da quando la Cina è entrata a gamba tesa nell’area afghana, è ripartita la solita macchina propagandistica de noantri. Si moltiplicano analisi geopolitiche, simposi, cenacoli, articoli, opinioni di rinomati (e schieratissimi) politologi, sociologi, tuttologi, opinionisti della domenica, nani, ballerine, giornalisti delle corazzate filogovernative atlantiste. Ripartono i bombardamenti mediatici sui soliti social e gruppi di discussione teleguidati da abilissime “manine” nascoste.
Le deduzioni sono tutte similari: ai trinariciuti russi si aggiunge l’Impero giallo dagli occhi mandorlati, che è il pericolo di giornata. Ma non lo diceva, inascoltato, un certo personaggio storico da Predappio? Guarda caso, tutti, sempre casualmente e sincronicamente, si svegliano adesso. Sarebbe quindi interessante, è innegabile: ma non sentite un certo odore di bruciato in tutto ciò?
Nel rispetto di una equanime e seria par condicio, ancora di più sarebbe importante elencare i politici italiani pagati da: Usa, inglesi, francesi, germanici, israeliani, russi, spagnoli, colossi farmaceutici, banche tedesche, inglesi, spagnole, francesi, olandesi, svizzere, industrie militari statunitensi, colossi assicurativi, aziende aeree, ferroviarie, acciaierie germaniche per la vicenda Ilva, società autostradali per i ponti che si sbriciolano, industrie automobilistiche che prendono rapidamente miliardi da banche italiane per investirli all’estero, nel silenzio ignobile delle autorità bancarie e finanziarie nazionali!
Immaginiamo per un attimo la marea di denaro “intascato” dai politici! Altro che scandalizzarsi (per finta e, di tanto in tanto, a orologeria) delle indennità parlamentari che risultano essere un centosessantaquattresimo di quello che costoro incassano ogni giorno, nell’interesse degli italiani, beninteso! Lo scoperchiamento di questa melma collosa e putrescente provocherebbe una valanga tale da allestire un processo di Norimberga 2.0 con arresti in massa a livello nazionale, regionale, locale. Tutto ciò non accadrà mai.
Tornerebbe in mente la eloquente e triste scena del Papa (Paolo Stoppa) che ascolta il Marchese del Grillo mentre enuncia l’elenco dei corrotti. E il Pontefice risponde: “Ebbastaaaa! Me stai a carcerà tutto er sacro collegggio”. È l’ipocrisia, bellezza!
(*) Nella foto Qin Shi Huangdi, l’imperatore giallo. Primo imperatore della Cina.
di Manlio Lo Presti