Migranti, sfondata recinzione al confine tra Polonia e Bielorussia

mercoledì 10 novembre 2021


Resta alta la tensione al confine tra Bielorussia e Polonia: quest’ultima ha fatto sapere di aver arrestato oltre 50 migranti. Intervento ribadito dall’Agence France Presse (Afp), che ha battuto le dichiarazioni di Tomasz Krupa, il quale ha specificato che nelle ultime ventiquattro ore la polizia ha arrestato più di 50 persone “dopo che avevano attraversato illegalmente la frontiera”. Lo sfondamento sarebbe avvenuto nei due villaggi di Krynki e Bialowieza. Mariusz Baszczak, ministro polacco della Difesa, ha riferito: “Non è stata una notte tranquilla. Ci sono stati molti tentativi di rompere la linea, ma tutti coloro che l’hanno attraversata sono stati arrestati. Voglio comunque rassicurarvi che ci sono già 15mila uomini alla frontiera, soldati dell’esercito polacco. Il numero è stato aumentato e naturalmente, può essere aumentato ancora di più se necessario”.

Le posizioni di Minsk e Cremlino

Da parte della Bielorussia è giunta l’accusa nei confronti dell’Occidente di “provocare” in qualche modo la crisi migratoria al confine polacco. Il motivo? Imporre nuove sanzioni. Sempre Minsk ha puntato il dito contro le forze polacche che avrebbero picchiato dei migranti (sembra quattro persone di etnia curda) che cercavano di entrare nell’Unione europea. A tal proposito, il servizio delle guardie di frontiera bielorusse ha affermato che i quattro sono stati arrestati “in Polonia dove avevano cercato di chiedere protezione e status di rifugiato”, mostrando delle immagini con quattro uomini con vestiti insanguinati. Poi è stato aggiunto: “A giudicare dalle numerose ferite sui corpi dei migranti, le forze di sicurezza polacche hanno maltrattato le persone e, usando la forza, le hanno spinte oltre una recinzione di filo spinato al confine con la Bielorussia”.

Intanto, il Cremlino ha rimandato al mittente le accuse di Mateusz Morawiecki, primo ministro della Polonia e con il portavoce, Dmitri Peskov, ha evidenziato: “Consideriamo del tutto irresponsabili e inaccettabili le dichiarazioni del primo ministro polacco secondo cui la Russia è responsabile di questa situazione”.

Ue, incontro tra Michel e Morawiecki

Incontro in mattinata tra Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e Morawiecki. Lo stesso Michel, su Twitter, ieri aveva notato: “Usare migranti vulnerabili come parte di un attacco ibrido va al di là del disprezzo. L’Ue non accetterà alcun tentativo di strumentalizzare i migranti”.

Intervento della Cei

Giancarlo Perego, presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza episcopale italiana e della Fondazione Migrantes, ha puntualizzato: “La situazione dei migranti assembrati al confine tra Bielorussia e Polonia ha del paradossale. Dall’una e dall’altra parte si usano i migranti per interessi politici. Nessuno parla di chi siano queste persone migranti, il loro volto, la loro storia. Da entrambi le parti c’è solo un rifiuto o uno sfruttamento. Ancora una volta i migranti sono le sole vittime”.

Le Germania chiede il pugno duro contro la Bielorussia

Infine, la Germania ha chiesto il pugno duro contro la Bielorussia. Heiko Mass, ministro degli Esteri tedesco, ha detto: “Sanzioneremo tutti coloro che sono coinvolti nel traffico mirato di migranti”.


di Redazione