Covid, variante Delta attacca la Tunisia

lunedì 12 luglio 2021


La virulenza del contagio epidemiologico del morbo da Covid nella sua variante Delta ha attaccato gravemente la Tunisia. Questo Paese collocato sulle sponde del Mediterraneo, a meno di un’ora di aereo dall’Italia, sta vivendo un’emergenza sanitaria di dimensioni bibliche, che ha costretto i Paesi confinanti a chiudere le frontiere terrestri e aree per proteggersi dalla diffusione del virus. È quanto riferito dal Consiglio generale degli italiani all’estero.

Le notizie provenienti dal Comites di Tunisi e dal consigliere Fabio Ghia sono allarmanti, riportano lo stato d’emergenza sanitaria che conferisce al Governo poteri straordinari per gestire l’emergenza perché, in particolare nelle province lontane dai grandi centri, è crollato il sistema sanitario pubblico e privato.

“I nostri connazionali residenti in Tunisia chiedono all’Italia aiuti sanitari e interventi urgenti per contrastare l’epidemia, e il Consiglio generale degli Italiani all’Estero nel raccogliere il loro grido d’allarme sollecita vivamente la Farnesina e il Governo italiano ad assumere un’iniziativa umanitaria con un intervento esemplare” è quanto riportato in una nota.

Questa la situazione segnalata: “Sull’intero territorio nazionale sono stati interdetti i trasferimenti tra le regioni sino al 31 di luglio. Gli ospedali e le cliniche private sono al collasso con sia terapie intensive, sia corsie Covid in sovraccarico. Coprifuoco notturno su tutto il territorio dalle 17 alle 7 del mattino. Malgrado l’impegnò dello Stato per una buona programmazione per vaccinare, si è presentato solo il 20 per cento della popolazione con forte dispendio anche di vaccino “non impiegati”.

La velocità di trasmissione del Covid-19 è quadruplicata nell’ultima settimana. Alcune associazioni di imprenditori hanno messo a disposizione la propria sede per la vaccinazione. “Il problema più grande riscontrato è la scarsa risposta della popolazione alle sollecitazioni e alle restrizioni del Governo! Degli italiani presenti in Tunisia, la maggior parte anziani – è stato notato – sono in attesa del primo richiamo”.


di Redazione