Covid, variante Delta: è allarme in Europa

lunedì 28 giugno 2021


Mentre in alcuni Paesi come la Germania continua a calare il numero dei contagi da Covid-19, si impennano i dati del contagio da variante Delta che sembra proprio si stia diffondendo in tutta Europa. Tanto che a luglio potrebbe già diventare dominante. A confermarlo sono i dati del Robert Koch Institut: nelle ultime 24 ore infatti sono state registrate 219 infezioni e 8 decessi, mentre l’incidenza settimanale su 100mila abitanti cala a 5,6 nuovi contagi.

Nel frattempo però arriva una risposta rassicurante proprio dalla cancelliera Angela Merkel, che ha dichiarato che i confini dell’Ue non dovranno essere più chiusi per via del virus. Meno rassicuranti sono sicuramente le parole del segretario della società tedesca degli immunologi, secondo cui invece la quota della variante delta è del 30 per cento. Non solo, ma prevede per luglio un aumento della diffusione di questa mutazione del virus sopra il 50 per cento. La variante, soprattutto fuori dall’Europa, ha già iniziato a far tremare Paesi come il Brasile, dove il primo caso di trasmissione unitaria sarebbe avvenuto i primi di giugno nello Stato di Goiás. I primi due decessi provocati dal contagio con la variante Delta del coronavirus sarebbero una donna incinta, originaria di una città confinante con l’Argentina e il Panamà che era arrivata in Brasile dal Giappone il 5 aprile e il 7 aprile era risultata positiva. Il feto, nato prematuro in seguito a un parto cesareo d’urgenza, è sopravvissuto dopo essere rimasto ricoverato in ospedale fino al 18 giugno. La seconda presunta vittima è invece un cittadino indiano, membro dell’equipaggio di una nave arrivata dal Sud Africa a maggio: l’uomo è morto il 26 giugno in una clinica privata a São Luís. Tanti dunque sono i Paesi in cui si sta cercando di trovare un modo per ridurre la circolazione di questa variante, tra cui l’Italia.

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, nel corso di un’intervista a Radio 24 ha dichiarato che il Green Pass andrebbe rimodulato. Al Pass, che fino ad ora veniva rilasciato dopo la prima dose di vaccino, si potrebbe aver diritto dopo la seconda dose. Una modifica di cui lo stesso Sileri ha per ora scongiurato la necessità, ma che comunque “va messa in cantiere”.


di Martina Ciccarelli