lunedì 27 luglio 2020
Piovono nuove accuse sulla Cina e su Wuhan. La nuova tesi ritiene che le autorità della città cinese avrebbero nascosto la gravità dell’iniziale epidemia di Coronavirus. L’affondo è opera del professor Kwok-Yung Yuen, che prese parte alle indagini effettuate a Wuhan sull’origine del Covid-19. Secondo quanto raccontato alla Bbc, le autorità avrebbero distrutto le prove fisiche e la loro risposta alle evidenze cliniche del virus sarebbe stata lenta. Yuen è molto duro: “Quando andammo nel mercato di Huanan – afferma – il mercato di Wuhan dove si ritiene abbia avuto origine il virus, non c’era nulla da esaminare, perché il mercato era già stato pulito”.
Secondo Yuen, “si può dire che la scena del crimine era già stata compromessa e poiché il mercato era stato pulito, non abbiamo potuto identificare nessun ospite che trasmetteva il virus agli umani”. Lo scienziato cinese ha “il sospetto che a livello locale a Wuhan abbiano nascosto qualcosa. I funzionari locali che dovevano trasmettere immediatamente le informazioni non hanno permesso che questo venisse fatto subito”.
Posizione opposta è quella di Shi Zhengli. La virologa soprannominata “Bat-Woman”, che studia i Coronavirus dei pipistrelli. Dopo le accuse lanciate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump all’Istituto di virologia di Wuhan (Wiv), colpevole di aver fatto sfuggire il virus SarsCov2 dai suoi laboratori, arriva la risposta di Shi Zhengli sulla rivista Science. “Dondald Trump – scrive la virologa – contraddice totalmente i fatti quando sostiene che il virus sia sfuggito dal nostro istituto e ci deve le sue scuse”. Nelle sue risposte inviate alla rivista dopo circa due mesi in cui si è coordinata con l’Accademia cinese delle scienze, Shi precisa che “i primi campioni del nuovo Coronavirus sono stati raccolti nei pazienti solo alla fine del 2019. Prima di allora nessun ricercatore dell’Istituto vi era entrato in contatto”. Negli ultimi 15 anni il suo laboratorio ha isolato e fatto crescere in coltura “solo tre Coronavirus dei pipistrelli collegati ad un Coronavirus che aveva contagiato l’uomo: quello della Sars del 2003”. Gli oltre 2000 Coronavirus dei pipistrelli rilevati dal laboratorio, incluso quello simile al 96,2 per cento al SarsCoV2, sono delle “semplici sequenze genetiche” estratte da campioni di feci, orali e anali degli animali. “Inoltre tutti i membri del laboratorio sono stati testati per il nuovo Coronavirus, risultando negativi”, prosegue confutando così chi sostiene che la pandemia sarebbe stata innescata da uno dei suoi ricercatori rimasto contagiato. Quanto al virus, secondo Shi ha avuto origine nei pipistrelli e poi è passato all’uomo o direttamente, o più probabilmente secondo lei, attraverso un ospite intermedio. I test fatti sui campioni prelevati dal mercato ittico di Wuhan hanno trovato frammenti del virus “sulle maniglie delle porte, nel terreno e nei liquami, ma non negli animali congelati, né in quelli allevati intorno a Wuhan o in altri posti della provincia dell’Hubei. Il mercato di Wuhan – ipotizza – può essere stato solo un posto affollato dove si è trovato un focolaio di pazienti con il nuovo Coronavirus”. E conclude con un invito alla comunità internazionale a lavorare insieme per trovare le origini dei nuovi virus emergenti.
di Guglielmo Eckert