A Delhi regna la violenza: 39 i morti, oltre 350 i feriti

venerdì 28 febbraio 2020


La violenza insanguina le strade di Delhi. È salito a 39 il numero delle vittime degli scontri nei quartieri a nord est della città indiana, mentre i feriti ammontano a 350, la gran parte dei quali è ancora sotto trattamento all’ospedale Gtb. Tre corpi con ferite di arma da fuoco sono stati rivenuti in due canali che corrono lungo le aeree colpite. La polizia ha arrestato sinora 400 persone. Nelle zone che hanno visto la violenza più estrema, e dove, anche grazie alla presenza di un numero altissimo di poliziotti, la vita sta tornando alla normalità, sono state ritrovate molte bottiglie riempite di alcool, pronte ad essere utilizzate come molotov.

In alcune strade il paesaggio è apocalittico: centinaia di metri di automobili e motociclette bruciate; è stato calcolato che sono oltre ottocento le motociclette bruciate, e in rete circolano video che mostrano piramidi di scooter, ammucchiati per farli ardere in modo più rapido e spettacolare. Tra gli edifici devastati tre scuole che sono state date alle fiamme e non sono agibili: gli oltre tremila studenti degli istituti temono di perdere l’anno scolastico se non potranno sostenere gli esami, previsti tra poco.

Secondo le testimonianze dei residenti, le violenze, e la loro portata incendiaria, sono state del tutto inattese: nei quartieri le comunità indù e musulmane convivevano in armonia da molti decenni e non si erano registrati, recentemente, casi di aggressioni motivate dall’appartenenza religiosa. Oltre ai racconti di violenze difficili da dimenticare e della caccia all’uomo casa per casa, emergono molti episodi di solidarietà e protezione tra gruppi di religioni diverse.


di Lia Faldini