India, cento arresti per le proteste contro legge cittadinanza

giovedì 19 dicembre 2019


Oltre cento arresti in India. La polizia ha fermato i manifestanti per aver sfidato il divieto di protestare contro la nuova controversa legge sulla cittadinanza voluta dal premier Narendra Modi e giudicata discriminatoria nei confronti dei musulmani. In alcune zone di New Delhi le autorità hanno bloccato Internet e le reti mobili per evitare che i manifestanti potessero organizzare le proteste.

Tra le persone arrestate nella capitale indiana figurano anche Ramachandra Guha, importante storico e critico del governo e il noto attivista per i diritti umani Yogendra Yadav, capo del partito Swaraj India, che ha invitato i suoi sostenitori a tenere, comunque, la manifestazione in programma nella zona del Forte, la parte storica della città.

La legge, approvata l’11 dicembre, ha scatenato l’ira della gente. Sono state numerose le proteste, le marce e gli scontri quotidiani tra i manifestanti e la polizia. La legge è difesa dal partito al governo, il Bharatiya Janata Party (Bjp), che è nazionalista induista e che sostiene che proteggerà le persone da persecuzioni e discriminazione.

Intanto, le forze dell’ordine hanno negato il permesso a molte dimostrazioni, che si sono comunque tenute a Bangalore, Hyderabad, Mumbai, Delhi e in molte città dell’Uttar Pradesh.


di Lia Faldini