Etiopia, poco chiare le cause del disastro aereo

lunedì 11 marzo 2019


La comunità internazionale s’interroga sulla tragedia dell’aereo caduto in Etiopia. A bordo del volo del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines, schiantatosi poco dopo il decollo da Addis Abeba, erano presenti 157 persone (di cui 149 passeggeri e otto componenti dell’equipaggio). Tra le vittime figurano anche otto italiani. Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale e assessore della Regione Siciliana; tre volontari di una onlus di Bergamo, Carlo Spini, la moglie Gabriella Vigiani e il tesoriere Matteo Ravasio; Virginia Chimenti, funzionaria dell’Onu, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti.

Il volo, decollato da Addis Abeba, era diretto a Nairobi, con passeggeri di 35 diverse nazionalità: 32 dal Kenya, 18 dal Canada, 9 dall’Etiopia, 8 dalla Cina, 8 dagli Stati Uniti, 7 dalla Francia, 7 dalla Gran Bretagna, 6 dall’Egitto, 5 dalla Germania, 4 dall’India, 4 dalla Slovacchia, 3 dall’Austria, 3 dalla Russia, 3 dalla Svezia, 2 dalla Spagna, 2 dalla Israele, 2 dalla Marocco, 2 dalla Polonia, 1 dal Belgio, 1 dal Gibuti, 1 dall’Indonesia, 1 dall’Irlanda, 1 dal Mozambico, 1 dalla Norvegia, 1 dal Ruanda, 1 dall’Arabia Saudita, 1 dal Sudan, 1 dalla Somalia, 1 dalla Serbia, 1 dal Togo, 1 dall’Uganda, 1 dallo Yemen, 1 dal Nepal, 1 dalla Nigeria, 1 con passaporto Onu.

Dopo lo schianto, il premier etiope Abiy Ahmed ha espresso la sua “profonda tristezza” ed ha disposto un’indagine a tutto campo e “tutto il sostegno necessario” alle famiglie delle 157 vittime. Ha espresso il proprio cordoglio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La tragedia aerea in Etiopia, che ha visto 157 vittime e 8 connazionali – ha scritto il capo dello Stato in una nota – mi addolora profondamente. Il Paese guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell’archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano. Nel rendere omaggio alla loro memoria, rivolgo sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno”.

Il premier Giuseppe Conte ha pubblicato via Twitter un messaggio di vicinanza alle famiglie delle vittime. “Oggi è un giorno di dolore – ha scritto –. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri”. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha dichiarato di essere “profondamente commosso dalla tristissima notizia del tragico incidente aereo in Etiopia. Mi stringo alle famiglie delle vittime, alle quali esprimo le più profonde e affettuose condoglianze”. Il capo della Farneina ha assicurato il massimo impegno per prestare ogni assistenza ed espresso sentita solidarietà alle Autorità etiopiche.

Pare che la Boeing non sarebbe riuscita a comunicare agli operatori del 737 Max le nuove procedure per affrontare i casi in cui il sistema di prevenzione dello stallo automatico del velivolo sposta il muso dell’aeroplano verso il basso. Dalle prime analisi queste sarebbero le concause del disastro. Ma non si è ancora compreso il motivo dello schianto.

Frattanto, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) sta “monitorando da vicino” la situazione. È quanto ha detto un portavoce, sottolineando come sia “troppo presto per fornire indicazioni alle compagnie europee, o per agire”. In una nota Air Italy, unica compagnia italiana ad avere dei Boeing 737 Max 8 in flotta, sostiene che “la sicurezza dei nostri passeggeri sia da sempre la principale priorità. Con riguardo al B737 Max 8 e a tutti gli aeromobili operativi in flotta, la compagnia si trova in piena conformità con le disposizioni delle autorità aeronautiche e alle procedure operative e direttive del costruttore. La compagnia è in costante contatto con le autorità e ne seguirà le direttive con l’obiettivo di garantire un servizio improntato alla massima sicurezza del volo”.

Nel frattempo, le compagnie aeree cinesi hanno ricevuto l’ordine di sospendere l’uso del Boeing 737 Max 8. La Civil Aviation Administration of China (Caac) ha detto che la decisione è stata presa dopo una consultazione con l’agenzia americana Federal Aviation Administration (Faa) e la Boeing. L’Ethiopian Airlines ha annunciato di aver bloccato tutti gli aerei Boeing 737-8 Max. In una nota pubblicata sul profilo Twitter si legge che, “a seguito del tragico incidente del 10 marzo, Ethiopian Airlines ha deciso di tenere a terra tutti i Boeing 737 Max. Non si conoscono ancora le cause della sciagura e la decisione è presa in via precauzionale”.

La Corea del Sud ha dato il via ad un’indagine sul Boeing 737 Max 8: una squadra di 4 tecnici ha visitato la Eastar Jet, compagnia locale low cost, avviando accertamenti sul pilota automatico e altri sistemi del velivolo. Secondo Oh Sung-oun, direttore della Divisione aeronavigabilità del ministero dei Trasporti, l’esame finirà venerdì, ma “al momento non ci sono piani per tenere a terra i B737 Max”, riferisce l’agenzia Yonhap.


di Redazione