Brexit, il disperato cambio di strategia della May

mercoledì 20 febbraio 2019


Theresa May ha cambiato strategia sulla Brexit. La premier ha ormai rinunciato all’idea di negoziare nuovamente l’accordo con Bruxelles. Per la stampa britannica, nell’incontro di oggi pomeriggio con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, è tornata alla sua ipotesi iniziale per sbloccare una situazione giudicata dai giornali “disperata”. Per il “Guardian” e il “Financial Times”, la May ha presentato ai negoziatori europei una nuova proposta per definire con maggiore chiarezza i limiti temporali dell’accordo provvisorio sul confine tra Irlanda e Irlanda del Nord. Si tratta del cosiddetto backstop. L’auspicio della May è che il Parlamento di Londra possa approvare l’accordo complessivo sulla Brexit. Un cambio di strategia era assolutamente inevitabile.

Frattanto, tre deputate ribelli pro-Remain dei Tories hanno lasciato il partito. Si tratta di Anna Soubry, Sarah Wollaston e Heidi Allen. Il terzetto ha annunciato l’adesione al Gruppo indipendente formato da otto colleghi usciti a loro volta in questi giorni dal Partito laburista di Jeremy Corbyn. Le tre deputate hanno motivato la scelta con il dissenso dalla linea della Brexit della premier e di un partito condizionato, a loro dire, dai falchi brexiteers dello European Research Group e dagli alleati della destra unionista nordirlandese del Dup. Intanto, domani dovrebbe tenersi un nuovo incontro tra il capo negoziatore dell’Ue Michel Barnier, il ministro per la Brexit Stephen Barclay e l’attorney general del governo Geoffrey Cox. Sempre domani, alle 12.30 il leader laburista Jeremy Corbyn sarà alla Commissione europea.

Un fatto è certo: per i rappresentanti delle istituzioni europee ricominciare a trattare i termini dell’accordo su Brexit a poco più di un mese dalla data ufficiale dell’uscita del Regno Unito dall’Ue, vale a dire il 29 marzo, è impensabile. Durante l’incontro di oggi a Bruxelles, la May ha provato ad ottenere nuove rassicurazioni sul fatto che gli accordi temporanei per la frontiera tra Londra e Bruxelles in Irlanda saranno davvero temporanei e non diventeranno invece definitivi. La May punta a qualche concessione sul backstop. Una magra consolazione per chi come lei si era presentata agli occhi del mondo come una statista di livello internazionale. La carriera politica della premier conservatrice, comunque vada a finire la questione Brexit, appare definitivamente segnata. Un fallimento di proporzioni storiche.


di Ugo Elfer