Il capo del Pentagono lascia dopo il ritiro dalla Siria

venerdì 21 dicembre 2018


Alla fine si è dimesso. Subito dopo l’annuncio del rientro delle truppe americane dalla Siria, James Mattis ha rassegnato le dimissioni da segretario alla Difesa. Il suo incarico si concluderà nei primi mesi del nuovo anno, a febbraio 2019. L’ex generale dei Marines, chiamato negli ambienti militari “Cane pazzo”, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera indirizzata alla Casa Bianca: destinatario Donald Trump. “Il presidente – si legge nel testo – ha il diritto di avere un capo della Difesa le cui vedute siano meglio allineate con le sue”. Mattis non ha usato mezzi termini, com’è nel suo stile. Così ha voluto manifestare pubblicamente il proprio disaccordo a proposito dell’ultima decisione presa dal presidente americano: più di duemila soldati torneranno a casa dalla Siria. Il presidente ha deciso di ritirare 7mila uomini dall’Afghanistan.

Mattis ha provato in tutti i modi a fare cambiare idea a Trump. Ma non ha avuto successo. Che le dimissioni fossero imminenti lo si è capito dal tono della nota con cui la portavoce del Dipartimento Diana White aveva contraddetto il presidente sui risultati della guerra all’Isis. “Abbiamo sconfitto lo Stato islamico”, aveva twittato Trump. Ma secondo la White, “la lotta all’Isis non è finita, anche se la coalizione ha liberato alcuni territori che erano in mano all’organizzazione”. Un punto di non ritorno. “Credo – ha scritto Mattis – sia meglio per me fare un passo indietro. Una convinzione fondamentale che ho sempre sostenuto è che la nostra forza come nazione è inestricabilmente legata alla forza del nostro sistema unico e completo di alleanze e partnership”.

Secondo Mattis, “mentre gli Stati Uniti rimangono una nazione indispensabile nel mondo libero, non possiamo proteggere i nostri interessi o servire efficacemente questo ruolo senza mantenere forti alleanze e mostrare rispetto verso quegli alleati”. Trump ha replicato su Twitter: “Il generale Jim Mattis sarà in pensione, con merito, alla fine di febbraio, dopo aver servito la mia amministrazione come segretario della Difesa negli ultimi due anni. Durante il mandato di Jim enormi progressi sono stati compiuti, soprattutto per quanto riguarda l’acquisto di nuovi equipaggiamenti”.


di Redazione