Cina, hackerati i sistemi di comunicazione della Ue

mercoledì 19 dicembre 2018


La diplomazia europea sarebbe stata intercettata da hacker cinesi. È la notizia clamorosa rivelata dal “New York Times” che cita l’inchiesta di Area 1, un’azienda che ha sede a San Francisco, specializzata nella ricerca di crimini sul web. Il quotidiano statunitense parla di almeno 1.100 cablogrammi intercettati. Secondo i due giornalisti che firmano lo scoop, David Sanger e Steven Erlanger, non ci sarebbero segreti di Stato. In realtà, la vicenda rivela le paure dell’Europa rispetto all’amministrazione di Donald Trump. Nei documenti si fa menzione dei rapporti con la Russia, la Cina e i rischi della cancellazione dell’accordo nucleare iraniano. Per Area 1, l’hackeraggio praticato sarebbe analogo a quello adottato dal governo cinese. “Dopo oltre un decennio di esperienza nel contrastare le cyber-operazioni cinesi – ha detto la fonte di intelligence al quotidiano – non c’è dubbio che questa campagna sia collegata al governo cinese”.

Tra quelli citati figurano anche alcuni documenti recenti. Il 16 luglio, su un testo si legge un resoconto di un vertice tra funzionari europei e Xi Jinping. Il presidente cinese, nel corso della guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti definisce “bullismo” la politica di Trump, paragonandolo a una “partita di boxe freestyle senza regole”. In un altro documento, successivo al vertice di Helsinki, ma sempre dello stesso luglio, i diplomatici europei definiscono quell’incontro “Un successo: per Putin”. Ma lo scorso febbraio scorso le preoccupazioni sono indirizzate sulla Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, diventata una “zona calda dove potrebbero essere già state schierate testate nucleari”. Nei documenti viene fuori, in maniera evidente, l’intento della diplomazia europea di gestire la difficile fase internazionale. Emerge anche un memorandum di conversazioni con leader di paesi quali l’Arabia Saudita e Israele.


di Redazione