Usa, Corte Suprema dice sì a Trump su travel ban

mercoledì 27 giugno 2018


La questione migranti lascia per un momento l’Europa e torna a colpire gli Stati Uniti. La Corte Suprema Usa ha dato al presidente Donald Trump un’importante vittoria, confermando la legalità del bando all’ingresso nel paese dei cittadini provenienti da diverse nazioni a maggioranza musulmana, e non solo.

Il massimo tribunale americano non ha espresso un parere sulla linea politica o le dichiarazioni del capo della Casa Bianca, ma ha affermato che ha il diritto di regolare l’accesso sulla base della protezione della sicurezza nazionale. 

Il bando era stato uno dei primi provvedimenti della presidenza Trump, giustificato con la necessità di proteggere il paese dalle infiltrazioni dei terroristi. Era stato imposto con un ordine esecutivo, che vietava l’ingresso negli Usa ai cittadini di Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria, Yemen e Iraq. Visto che si trattava di paesi tutti a maggioranza islamica, il decreto era stato definito il “muslim band”. I giudici di primo grado lo avevano bocciato, e quindi la Casa Bianca aveva scritto una seconda versione nel marzo del 2017, in cui aveva tolto l’Iraq dalla lista.

Anche questo ordine esecutivo però era stato contestato, e quindi a settembre era emersa una terza versione, che aggiungeva il Venezuela e la Corea del Nord all’elenco dei paesi banditi, per dimostrare che il provvedimento non era mirato contro i musulmani, ma contro chiunque rappresentasse una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale, soprattutto a causa degli scarsi controlli esistenti nei paesi di provenienza. Nel dicembre scorso la Corte Suprema aveva consentito a questo bando di entrare in vigore, in attesa della sua decisione definitiva nel merito, che è arrivata ieri.


di Redazione