Onu, due donne per la presidenza dell’Assemblea

martedì 5 giugno 2018


Alle Nazioni Unite è tempo di scegliere. Per la prima volta nella storia dell’Assemblea generale ci sarà un presidente dell’America Latina. Ma sarà la quarta volta, in settantatré anni, che a presiedere sarà una donna. Infatti, a contendersi la prestigiosa poltrona saranno due diplomatiche. Determinate e portatrici di progetti precisi su quale debba essere il ruolo dell’Onu. L’elezione è prevista per oggi. Si fronteggiano, da un lato, la politica e poetessa 53enne María Fernanda Espinosa, già ministro della Difesa dell’Ecuador e ora degli Esteri, sotto la guida di Lenin Moreno. Dall’altro lato, la giornalista e avvocata 44enne Mary Elizabeth Flores, di Tegucigalpa, senatrice liberale, oggi ministro degli Esteri dell’Honduras. Entrambe hanno buone possibilità di essere scelte. Sia per la loro storia politica e professionale sia per le idee che hanno espresso nel corso della selezione che, per la prima volta, l’Assemblea dell’Onu ha adottato per gli aspiranti.

Infatti, le due candidate alla presidenza hanno sostenuto un colloquio in cui hanno espresso la loro opinione proprio sulle funzioni dell’Assemblea generale. Espinosa, nelle sue intenzioni, cerca di rigenerare l’Onu per “dare una risposta rapida ed effettiva alle situazioni di crisi”. Sostiene che questo possa avvenire soltanto se “le porte sono aperte ad un dialogo globale che risponda alle aspirazioni e alle necessità dei popoli”. Per Flores, i punti fondanti del suo ipotetico mandato sono la sicurezza dei bambini e la cultura di pace. “Dobbiamo costruire ponti – ha detto – che colleghino l’agenda Onu al beneficio dei piccoli. Dobbiamo trovare un equilibrio tra le generazioni presenti e quelle future”.


di Manlio Fusani