Le grottesche parole di Juncker sugli italiani

venerdì 1 giugno 2018


L’ennesima gaffe di Jean-Claude Juncker. Il presidente della Commissione europea ha attaccato frontalmente l’Italia, in una fase delicata della nostra storia repubblicana. Una sortita grottesca che ha inevitabilmente destato lo sconcerto delle formazioni politiche che sostengono il governo gialloverde. Anche perché, il presidente della Commissione europea, ha pronunciato le sue dure parole nella sessione di domande e risposte con il pubblico, nel corso della conferenza a Bruxelles “New Pact for Europe”. “Agli italiani – ha detto Juncker – servono più lavoro e meno corruzione. E devono smettere di incolpare l’Unione europea per tutti i problemi dell’Italia”. La dichiarazione ha unito idealmente l’intero arco costituzionale del nostro Paese. Ma c’è di più. Juncker ha invitato gli italiani a “smettere di guardare all’Ue per salvare le regioni più povere del Paese. Ciò significa più lavoro, meno corruzione, serietà”.

E ha aggiunto: “Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si faccia il gioco di scarico di responsabilità con l’Ue”. Ma, subito dopo, è arrivata l’imbarazzata rettifica della portavoce di Juncker. “Non mi risulta – ha detto – che il presidente abbia usato quelle parole sull’Italia. Anzi, le parole attribuite a Juncker sono state prese fuori contesto”. Eppure, il Guardian ha titolato: “Gli italiani lavorino di più e siano meno corrotti”. Fortemente irritato è stato il commento di Antonio Tajani. Il presidente del Parlamento europeo ha chiesto a Juncker, di “smentire immediatamente le frasi che gli vengono attribuite perché, se fossero vere, sarebbero inaccettabili”.


di Guglielmo Eckert