La sparatoria a Liegi classificata come “atto terroristico”

martedì 29 maggio 2018


Due poliziotte e una passante sono morte. Si ipotizza un attacco terroristico. È l’esito tragico di una sparatoria avvenuta a Liegi, in Belgio, alle 10,30 di oggi. Secondo la ricostruzione dei media locali, il killer sarebbe stato “neutralizzato”. L’uomo avrebbe sparato nel centro della città gridando “Allah è grande”. Poco dopo sarebbe stato abbattuto dalla polizia. Sulla sparatoria di Liegi indaga la procura federale che ha classificato il dossier come “terrorismo”. Per la tivù belga Rtbf, l’autore sarebbe il 33enne Benjamin Herman, un passato da criminale comune entrato e uscito varie volte di prigione. Un fatto è certo: non era mai stato considerato un fondamentalista islamico. La radicalizzazione sarebbe avvenuta in prigione. Oltre ai tre caduti, risulterebbero due feriti. La sparatoria si sarebbe scatenata durante un controllo di routine. Le due agenti si sarebbero avvicinate all’uomo che si trovava al Cafè des Augustins, nella via omonima nel pieno centro della città. A quel punto, l’uomo, armato di un coltello, sarebbe riuscito a disarmare le agenti. Le avrebbe accoltellate alle spalle e poi uccise con un’arma da fuoco. L’uomo avrebbe ucciso anche un passante. Dopodiché, l’assalitore sarebbe fuggito nel vicino liceo Waha, dove avrebbe preso in ostaggio una donna delle pulizie, che si trovava all’esterno della scuola. In quella fase, sarebbe intervenuta un’altra pattuglia, che avrebbe abbattuto l’assassino. La donna presa in ostaggio non avrebbe subito ferite. Gli studenti della scuola sono stati fatti uscire da una porta secondaria.

Il ministro dell’Interno belga Jan Jambon ha sottolineato che il Centro di crisi federale sta analizzando la vicenda. “I nostri pensieri − ha scritto Jambon − sono con le vittime di questo atto orribile. Stiamo lavorando per stabilire il quadro di che cosa sia accaduto esattamente”. È stato istituito un cordone di sicurezza nelle adiacenze del posto in cui è avvenuto l’attacco. La zona è stata isolata e alcune linee di trasporto pubblico sono state interrotte. Frattanto, il livello di allerta terroristica in Belgio resta a 2 su una scala di 4. Senza alcun innalzamento del rischio. È quanto ha confermato l’Ocam, l’organismo di coordinamento che valuta il livello di minaccia terroristica in Belgio, dopo la sparatoria. Lo hanno riferito la procura e la polizia di Liegi che, come prevede il Piano antiterrorismo, hanno allertato l’Ocam dopo che il dossier è stato qualificato come “terrorismo” e passato al livello di indagine federale.

Nel frattempo, si registra il cordoglio internazionale per il Belgio. Il presidente francese Emmanuel Macron, a conclusione del vertice sulla Libia a Parigi, ha espresso la “solidarietà del popolo francese rispetto al popolo belga, per il terribile attacco in Belgio che, secondo le prime dichiarazioni del procuratore, sarebbe di matrice terroristica”. Interviene anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “Ancora non sappiamo – ha affermato – se quello che è accaduto a Liegi è un attentato terroristico o meno. Tuttavia siamo vicini al Belgio e alle famiglie delle vittime”. Tajani, rivolgendosi alla seduta plenaria a Strasburgo, ha dichiarato che, “purtroppo, ancora una volta in Belgio, ed in Europa, ci sono morti a causa di una violenza incomprensibile”.

 


di Ugo Elfer