I nuovi guai finanziari dell’Argentina

mercoledì 9 maggio 2018


Mauricio Macri chiede il sostegno del Fondo monetario internazionale. L’Argentina si trova di nuovo in difficoltà. Per queste ragioni, il presidente ha parlato con la direttrice dell’Fmi Christine Lagarde per ottenere un supporto finanziario. Macri ha detto che “un aiuto rafforzerebbe la crescita e lo sviluppo argentino e aiuterebbe ad evitare le crisi come quelle affrontate in passato”. Lagarde ha confermato i contatti. Il ministro delle Finanze argentino Nicolas Dujovne è partito con una delegazione alla volta di Washington per negoziare l’accordo.

L’Argentina aveva interrotto ogni relazione con l’Fmi circa dodici anni fa. Il Paese attraversa una nuova fase di crisi economica. La moneta nazionale, il peso, ha perso un quarto del valore nel corso dell’ultimo anno. La Banca centrale, per combattere il crollo, ha alzato ulteriormente i tassi di interesse. Il peso argentino è in calo per il terzo giorno consecutivo, a un passo dal minimo record sul dollaro. La moneta è in calo di oltre lo 0,4 per cento a 22,64 contro il dollaro, dopo il nuovo minimo record segnato ieri a 23,26: -18 per cento in calo da inizio anno.

Ma a minare le sicurezza del Paese c’è anche l’inflazione. L’aumento è inesorabile. Nel 2017 era pari al 25 per cento. Si tratta di un tasso secondo solo a quello del Venezuela, tra i più alti al mondo. Durante la presidenza Kirchner la spesa pubblica argentina è cresciuta molto, soprattutto per arginare il compromesso sistema previdenziale. Nonostante il varo delle misure protezionistiche, l’Argentina è alla ricerca di una linea di credito flessibile stimata intorno ai 30 miliardi di dollari.

Frattanto, secondo un sondaggio pubblicato oggi dal portale news Infobae, a tre argentini su quattro non piace l’idea di ricorrere all’assistenza del Fondo monetario internazionale.


di Ugo Elfer