La tensione atomica tra l’Iran e gli Stati Uniti

lunedì 7 maggio 2018


Donald Trump vuole stracciare l’accordo sul nucleare con l’Iran firmato nel 2015 da Barack Obama. La data è già fissata: sabato 12 maggio. Trump ha sempre ritenuto quell’accordo come “insano” e “ridicolo”.

Ma il presidente iraniano Hassan Rouhani è convinto di potere affrontare la “minaccia americana. Abbiamo piani per resistere a qualsiasi decisione. Gli Stati Uniti se ne pentiranno”.

Per Benjamin Netanyahu è “meglio ora che troppo tardi”. Il premier israeliano avalla l’ipotesi di un imminente conflitto con la Repubblica Islamica. In realtà, il conflitto che si profila è assurdo e devastante.

Al fianco di Trump, oltre a Israele, si trova l’Arabia Saudita. L’Iran è appoggiato dalla Siria e dall’Iraq.

Frattanto, l’Ue, attraverso una nota, sostiene che l’Europa “rimane impegnata nella piena attuazione dell’accordo sul nucleare iraniano. L’accordo va mantenuto e funziona, anche l’Aiea ha confermato diverse volte che c’è un rispetto totale dell’intesa da parte dell’Iran. Non c’è un cambiamento della nostra posizione e i ministri degli Esteri ne hanno discusso negli incontri passati. Ogni altra questione regionale deve essere affrontata fuori da questo accordo, come ha già precisato l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini”.

Il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, interviene sul tema attraverso un editoriale sul New York Times.

“Abbandonare l’accordo con l’Iran sul nucleare – afferma – sarebbe un errore. Ritengo che mantenere i paletti dell’accordo aiuterà anche a rispondere all’atteggiamento aggressivo di Teheran nell’area. Sono sicuro di una cosa: ogni alternativa possibile è peggiore. La strada più saggia è migliorare le manette piuttosto che romperle’’.

Johnson cita Winston Churchill e spiega: “di tutte le opzioni che abbiamo per assicurare che l’Iran non ottenga il nucleare, l’accordo del 2015 offre gli svantaggi minori. Presenta delle debolezze. Ma sono convinto che possiamo rimediarvi. In questo momento la Gran Bretagna sta lavorando con l’amministrazione Trump e con gli alleati Francia e Germania”.


di Manlio Fusani