Le tensioni fra Pristina e Belgrado dopo la morte di Ivanovic

sabato 10 marzo 2018


Nuove tensioni tra Pristina e Belgrado. L’indipendenza del Kosovo è “un accordo fatto che non è negoziabile e prima la Serbia lo capirà, prima si unirà all’Unione europea”. È quanto ha dichiarato il presidente del Parlamento kosovaro Kadri Veseli. Le relazioni pericolose fra Pristina e Belgrado sono precipitate lo scorso 16 gennaio, dopo l’assassinio di Oliver Ivanovic.

Il leader serbo kosovaro dell’iniziativa civica Libertà, democrazia e giustizia, è stato arrestato e processato quattro anni fa dalla missione Eulex dell’Unione europea, con l’accusa di crimini di guerra compiuti durante gli anni Novanta.

L’uomo è stato freddato con sei colpi d’arma da fuoco davanti alla sede della formazione politica a Mitrovica, nel nord del Kosovo. Ivanovic è stato trasportato in ospedale in stato di incoscienza. I medici hanno tentato di rianimarlo senza però riuscirvi.

Secondo quanto è emerso finora dalle indagini, gli spari sono partiti da una Opel Astra in corsa, ritrovata bruciata e priva di targhe dalla polizia locale in via Vojvode Putnika.

Il caso è aperto. Il ministero della Giustizia serbo ha comunicato di avere ricevuto la documentazione richiesta dalle autorità kosovare competenti sull’omicidio. “La documentazione − si legge in una nota del ministero serbo − è stata presa in consegna  attraverso l’ufficio a Belgrado di Eulex, la missione dell’Unione europea in Kosovo, e contiene i dati relativi all’autopsia effettuata sul corpo di Ivanovic”.


di Redazione