Regno Unito, anche l’esercito indaga sull’avvelenamento dell’ex spia russa

venerdì 9 marzo 2018


Theresa May invia l’esercito a Salisbury, nel sud ovest dell’Inghilterra. Cento militari collaborano all’indagine della polizia britannica sull’attacco con gas nervino ai danni di Sergei Skripal, ex spia russa e della figlia Julia.

La rete nazionale antiterrorismo sostiene  di avere chiesto l’aiuto dei militari per rimuovere “una serie di veicoli e oggetti dalla scena nel centro di Salisbury dato che ne hanno la necessaria capacità”.

Secondo l’Independent unità dell’esercito, della Raf e della marina verranno schierate insieme a esperti di guerra chimica, biologica, radiologica e nucleare. L’obiettivo sarà quello di visitare le numerose aree della cittadina isolate dopo che Skripal e la figlia Julia domenica sono stati trovati privi di sensi su una panchina in centro.

Padre e figlia restano in coma, ma sono stabili, mentre Nick Bailey, uno dei primi agenti di polizia accorsi sulla scena, sta meglio, dopo il ricovero in terapia intensiva. Secondo Kier Pritchard, commissario capo della polizia del Wiltshire, “sono più di una ventina le persone curate dai sanitari”.

Le autorità sono ancora a caccia della fonte del gas nervino usato contro il 66enne Skripal, arrivato in Gran Bretagna nel 2010, a seguito di una scambio di spie, mentre i politici puntano il dito contro la Russia.

Il ministro degli Interni Amber Rudd in visita a Salisbury ha definito “ignobile” l’attacco e ha invitato a “dare alla polizia lo spazio di cui necessita per esaminare l’area con attenzione”.

A proposito del coinvolgimento possibile di Mosca, la premier Theresa May ha detto che “se sarà necessario agire, il governo lo farà”.

Tra le ipotesi allo studio è contemplata anche l’espulsione di alcuni dei 58 diplomatici russi presenti nel Regno Unito o, in alternativa, l’ipotesi avanzata dal  ministro degli Esteri britannico Boris Johnson. Vale a dire il boicottaggio dei mondiali di calcio 2018 che si terranno proprio in Russia.


di Redazione