Venezuela, la “perdita di legittimità” di Zapatero come mediatore della crisi

sabato 24 febbraio 2018


“Josè Luis Rodriguez Zapatero non può più mediare in Venezuela”. È l’opinione di di Julio Borges, capo negoziatore per il fronte anti governativo. Secondo il politico, “Zapatero ha perso legittimità per la risoluzione del conflitto tra governo e opposizione”.

La dichiarazione di Borges è arrivata nel corso di una conferenza stampa a Panama, prima tappa internazionale per promuovere una nuova campagna contro le autorità di Caracas. Secondo Borges, il leader socialista spagnolo non avrebbe assunto una “posizione equidistante”. “Credo − ha detto Borges − che il momento di Zapatero sia finito. Zapatero si è bruciato come mediatore”.

Nel corso dei colloqui svolti nei mesi scorsi a Santo Domingo, Borges ha ammesso una reale debolezza di fronte al governo. “Eravamo − ha chiosato − a volte quelli sottomessi a maggiori pressioni, a maggiori minacce. Credo che questo purtroppo mette fine al ruolo di Zapatero in Venezuela”.

I colloqui, sostenuti dal presidente dominicano Danilo Medina, non hanno consentito di chiudere un accordo di pace tra governo e opposizione venezuelana.

Considerati chiusi i negoziati a “tempo indefinito”, Nicolás Maduro ha indetto le elezioni presidenziali per il 22 aprile. Una data fortemente contestata dalle opposizioni e da parte della comunità internazionale, per la mancanza di garanzie di equità e trasparenza.

Non a caso, il fronte delle opposizioni, riunito nel tavolo dell’Unità democratica, ha deciso di non partecipare al voto.


di Redazione