I continui cambi nello staff di Trump

martedì 13 febbraio 2018


Donald Trump non deve esse molto soddisfatto del suo staff. Perché continua a cambiarne di continuo i componenti.

Secondo il Brookinngs Institutions, importante istituto di ricerca di Washington, nel primo anno alla Casa Bianca il turnover del gruppo di lavoro del presidente americano è stato modificato per il 34 per cento, tra licenziamenti e dimissioni.

Si tratta del tasso più alto delle ultime cinque amministrazioni. Kathryn Dunn Tenpas, l’autrice della ricerca, osserva che “nel suo primo anno, Obama ha perso un consigliere di primo livello, Greg Craig, legale della Casa Bianca, mentre con George W. Bush non c’è stato alcun rimpasto a questo livello”.

Solo la scorsa settimana dall’amministrazione Trump sono andati via il segretario di staff Rob Porter, accusato di violenze sulle sue due ex mogli, e la numero tre del dipartimento di Giustizia Rachel Brand, per le pressioni nelle indagini sul Russiagate.

“Osservando come con Trump vi sia stato un così alto turnover − ha aggiunto la Tempas − penso che sia stato perché tiene in più alta considerazione la lealtà rispetto alle qualifiche. Ha sofferto per una Casa Bianca gestita in modo caotico. Entrambi questi fattori hanno reso difficile tenersi la gente”.

Secondo la Tempas, “se la storia insegna, l’assunzione di personale e la capacità di trattenerlo saranno ancora più complicati durante il secondo anno”.


di Mino Tebaldi