Casa Bianca, la cattiva gestione del caso Porter

giovedì 8 febbraio 2018


Il caso dell’ex consigliere di Trump Rob Porter non è ancora chiuso. Gli strascichi continuano a mettere in imbarazzo il presidente americano. “La Casa Bianca avrebbe potuto fare meglio negli ultimi giorni, nel gestire le accuse di violenze domestiche a Porter giunte dalle due ex mogli”. È il punto di vista “pesante” del portavoce della Casa Bianca Raj Shah.

Le dimissioni di Porter sono arrivate dopo la pubblicazione di una serie di articoli sul Daily Mail e The Intercept, in cui sono state riportate le testimonianze delle due donne: Colbie Holderness e Jennifer Willoughby. Le ex mogli hanno denunciato pubblicamente di essere state vittime di abusi fisici e psicologici perpetrati dall’uomo.

Due foto mostrano la Holderness con un occhio nero che, a dire della donna, sarebbe stato causato da un pugno scagliato dall’ex marito. Quelle foto hanno cambiato le cose alla Casa Bianca. Ma perché John Kelly, il capo dello staff di Trump, ha dovuto vedere quelle immagini per credere alle accuse?

Per la Cnn, gli alti consiglieri del presidente Trump erano al corrente, da mesi, delle accuse di violenze domestiche rivolte dalle ex mogli a Porter. Eppure, l’ascesa dell’ex consigliere in seno alla Casa Bianca sembrava inarrestabile.

Secondo la tivù di Atlanta, Kelly conosceva alla perfezione l’intera vicenda. Nonostante ciò, Shah ha dichiarato che lo stesso capo dello staff “è diventato pienamente consapevole delle accuse solo ieri. Non aveva visto immagini prima della dichiarazione di martedì notte”.

Shah ha definito le accuse “serie e preoccupanti”. Ma ha anche sostenuto che Porter le “ha respinte ripetutamente e lo ha fatto pubblicamente”.


di Mino Tebaldi