Sud Sudan, la più grave crisi umanitaria rifugiati africana

giovedì 1 febbraio 2018


In Sud Sudan si vive la più grave crisi umanitaria africana. È la denuncia di Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e di Mark Lowcock, coordinatore per gli aiuti d’emergenza. L’Unhcr lancia un appello. Occorrono tre miliardi di dollari per fronteggiare il dramma.

È necessario uno stanziamento di 1,5 miliardi di dollari per sostenere i rifugiati in fuga e di 1,7 miliardi di dollari per le persone che affronteranno difficoltà future.

La guerra è in atto da cinque anni. Circa 2 milioni e mezzo di sud sudanesi sono fuggiti in sei Stati confinanti: Uganda, Kenya, Sudan, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana.

“Il costo umano del conflitto in Sud Sudan - sostiene Grandi - ha raggiunto proporzioni epiche. Se la guerra non finisce, il numero dei rifugiati salirà da 2,5 milioni a 3 milioni nel 2018. Il conflitto sta sottraendo al Sud Sudan la gente che dovrebbe rappresentare la più grande risorsa di una giovane nazione. Dovrebbero costruire lo Stato, non fuggire da esso. Finché il popolo del Sud Sudan non troverà la pace, il mondo dovrà aiutarlo”.

Secondo Mark Lowcock, “il conflitto in Sud Sudan ha avuto conseguenze brutali e letali. Diversi milioni di cittadini sono fuggiti temendo per la propria vita. Adesso hanno bisogno del nostro aiuto. È nell’interesse di tutti continuare a fornire supporto con generosità e continuità alle persone colpite dalla crisi all’interno e all’esterno del Paese”.


di Manlio Fusani