Iran, l’oltraggiosa impiccagione di un 22enne

mercoledì 31 gennaio 2018


Ieri in Iran si è consumata l’oltraggiosa impiccagione di un 22enne. Ali Kazemi è un ragazzo condannato a morte per un omicidio commesso all’età di quindici anni. Il giovane, nel 2011 ha accoltellato a morte un uomo nel corso di una rissa. La pena capitale è stata eseguita nella provincia di Busher, senza alcuna comunicazione all’avvocato di Kazemi, come invece prevede la legge iraniana.

L’indignazione di Magdalena Mughrabi, direttrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord, è un atto d’accusa contro l’Iran.

“Portando a termine questa esecuzione illegale – sostiene Mughrabi – l’Iran ha reso manifesto che desidera mantenere la vergognosa reputazione di paese leader al mondo per le esecuzioni di minorenni al momento del reato. Siamo di fronte a un attacco frontale ai diritti dei minori, tutelati dal diritto internazionale, che vieta in ogni circostanza l’uso della pena di morte nei confronti di minorenni al momento del reato”.

Secondo Mughrabi, “il capo del potere giudiziario deve intervenire immediatamente e istituire una moratoria ufficiale sulle esecuzioni dei rei minorenni. Il Parlamento di Teheran deve riformare il codice penale per proibire l’uso della pena di morte dei minorenni al momento del reato”.

Secondo Amnesty International, la direzione del carcere e l’ufficio del procuratore avrebbero “tormentato la famiglia di Kazemi con informazioni contraddittorie”.

In una nota, l’organizzazione non governativa, racconta l’assoluta disumanità della giustizia iraniana. “Il 29 gennaio – si legge nel testo – i familiari di Kazemi sono stati avvisati che l’esecuzione avrebbe avuto luogo il giorno dopo e sono stati convocati per un’ultima visita al congiunto. In serata, però, è stato detto loro che l’esecuzione era stata sospesa. La mattina del 30 gennaio sono stati rassicurati in merito, ma a mezzogiorno hanno appreso che la condanna a morte era stata eseguita”.

Meno di un mese fa, il 4 gennaio, in Iran era stato messo a morte un altro minorenne al momento del reato, Amirhossein Pourjafar.

Tra il 2005 e il 2018, Amnesty International ha registrato 87 esecuzioni di rei minorenni. Quattro delle quali nel 2017 e due nel primo mese del 2018.

L’organizzazione per i diritti umani ritiene che vi siano ancora almeno 80 minorenni al momento del reato in attesa dell’esecuzione.


di Mino Tebaldi